Quanto ci ingolosiscono i dolci di Carnevale! In questo periodo dell’anno siamo tentati da frittelle di tutti i generi: chiacchiere, cicerchiata, frittelle di mele, castagnole, ravioli fritti e chi più ne ha più ne metta. A mio parere però, i dolcetti di Carnevale più famosi e caratteristici restano le chiacchiere, dette anche frappe, bugie o cenci. Non essendo particolarmente amante delle fritture, sono partita a testa bassa alla ricerca di un’alternativa al forno (come faccio abitualmente con polpette di vario tipo, caponata e parmigiana). Nel corso del tempo ho provato diverse ricette, con o senza lievito, col vino bianco o col liquore, più o meno sottili, ma il risultato era sempre ed inevitabilmente “biscottoso”. Come sempre quando non sono soddisfatta del risultato ottenuto, ho cominciato a studiare a fondo l’argomento, osservando con attenzione i cartellini degli ingredienti nelle pasticcerie e le etichette delle confezioni nei supermercati. La prima cosa che ho notato è stata la presenza costante di un olio o un grasso in fondo alla lista degli ingredienti, olio di arachide nel caso delle pasticcerie oppure olio di palma – o altro – nel caso di quelle confezionate. Questo perché – sospettai subito – le chiacchiere vengono tutte fritte. La conferma arrivò infine passando davanti l’ennesima pasticceria che, accanto ad un bel vassoio stracolmo di chiacchiere riportava la scritta “Chiacchiere ripassate al forno”. Dopo poco tempo ho trovato la stessa scritta anche in una confezione di chiacchiere confezionate, ma è evidente che questo “dettaglio”non viene riportato volentieri in etichetta. Un piccolo dettaglio che però fa la differenza, anche perché essendo in entrambi i casi fritte l’apporto calorico è pressoché identico! Forse ero tra le poche persone ad ignorare che le chiacchiere sono tutte fritte ma la cosa che so per certo è che non ho trovato molte etichette complete né molti articoli e, visto che al giorno d’oggi stiamo tutti più attenti a ciò che ci mettiamo nel piatto, ho cercato di informarmi per fare chiarezza.
I dolci di Carnevale si fanno una volta all’anno, quindi se friggiamo in maniera sana ci possiamo togliere uno sfizio senza troppi sensi di colpa. Come tutti sappiamo l’olio d’oliva, grazie al suo alto punto di fumo, sarebbe il migliore in assoluto per le fritture ma, cercando un’alternativa meno pregiata, ho scelto l’olio di arachidi.
Ingredienti:
250 gr. di farina
40 gr. di zucchero
25 gr. burro
2 uova
Mezza bustina di lievito per dolci
Limoncello homemade q.b. (o altro liquore a scelta)
La scorza grattugiata di mezzo limone
Un pizzico di sale
Olio di arachidi
Zucchero a velo
Disporre la farina a fontana in una ciotola, versare al centro il pizzico di sale, lo zucchero, il limoncello, la scorza grattugiata del limone e la mezza bustina di lievito.
In un secondo contenitore sbattere le uova ed amalgamarle a poco a poco nell’impasto. Aggiungere infine il burro ammorbidito e tagliato a pezzetti. Impastare fino ad ottenere un composto elastico ed omogeneo.
Formare una palla, avvolgere in una pellicola trasparente e far riposare per 30 minuti circa.
A questo punto stendiamo la pasta in una sfoglia molto sottile con l’ausilio della macchinetta per la pasta fresca. Dividere l’impasto in piccoli panetti che passeremo tra i rulli larghi ripiegandoli più volte. Stendere la pasta fino al livello 5 (la mia nonna papera arriva fino a 6) e disporre le sfoglie in una spianatoia infarinata. Tagliare in striscioline, rettangolini o quadratini con la rotella dentellata.
Nel frattempo mettere in un pentolino abbondante olio di arachide e, quando l’olio sarà ben caldo, versare poche chiacchiere per volta finché non saranno dorate.
Lasciare raffreddare su carta assorbente, dopodiché cospargere di zucchero a velo.
Possono essere cotte al forno, per una versione più “biscottosa”, a 180° per 10 minuti o finché non diventano dorate.
Suggerimenti utili:
• Per ottenere una cottura ottimale friggere le chiacchiere in olio molto caldo (fare la prova stecchino: immergete uno stuzzicadenti, se si formano le bollicine l’olio è pronto all’uso) e per pochi secondi.
• La sfoglia sottile è essenziale per ottenere la consistenza croccante che tanto ci piace in questo dolce.