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~ La tradizione che incontra la passione e la fantasia!

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Archivi tag: ricette dolci

Festeggiamo due anni di blog con il rotolo al cioccolato nutella e mascarpone

14 lunedì Mar 2016

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato

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Rotolo Nutella e Mascarpone

Ci sembra incredibile eppure sono già due anni di blog! Il tempo scorre davvero velocemente quando ci sono tante cose da creare, sperimentare e … postare! Questa avventura è iniziata quasi per gioco, per metterci alla prova, fare qualcosa di nuovo ed allo stesso tempo poter condividere la nostra passione per la cucina affiancata dalla predilezione verso il territorio, il fai da te e la bellezza naturale. Ringraziamo calorosamente tutti coloro che ci seguono e che ogni giorno visitano il nostro blog: siete tutti virtualmente invitati ad assaggiare una fettina del nostro rotolo nutella e mascarpone!

Questa ricorrenza, anche se trascorsa da qualche giorno, merita di essere festeggiata con un dolce particolarmente invitante e goloso. Per questo motivo abbiamo deciso di preparare – appositamente per la speciale occasione – un grande classico, un abbinamento che potremmo definire a dir poco “riuscitissimo”. Certo, perché come il cioccolato chiama la nocciola allo stesso modo la nutella chiama il mascarpone! Quando si presenta un dolce con questa infallibile accoppiata si è praticamente certi che sarà un successo.

Il rotolo al cioccolato con nutella e mascarpone è un dolce facile e veloce che, con ingredienti semplici e con poche agevoli mosse, ci permetterà di presentare un dessert morbido e cremoso che piacerà sia ai bambini che agli adulti. Come si può vedere dalla ricetta sottostante, noi abbiamo deciso di non abbondare eccessivamente con la nutella perché sia il mascarpone che la panna sono già dolci: è eventualmente possibile aggiungere dell’altra nutella secondo il proprio gusto personale, magari come decorazione insieme a della granella di nocciole.
Vediamo infine la ricetta del Rotolo al Cioccolato con Nutella e Mascarpone…

Ingredienti per la pasta biscotto (teglia 25 x 35):

4 uova

100 gr di zucchero

80 gr di farina (di cui metà farina di riso)

20 gr di fecola di patate

20 gr di cacao amaro

2 cucchiai di succo di limone

Un pizzico di vaniglia

Ingredienti per la farcitura:

250 gr di mascarpone

150 gr di panna

100 gr di nutella

Per la pasta biscotto:

Montare i tuorli con lo zucchero e la vaniglia fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.

Successivamente montare gli albumi a neve ferma con il succo di limone.

Unire quindi la montata di albumi a quella dei tuorli, avendo cura di mescolare dal basso verso l’alto per non smontare il tutto.

Setacciare le farine con il cacao ed aggiungerle pian piano alle uova , mescolando continuamente per non formare grumi.

Rivestire la teglia di carta forno e rovesciarvi quindi il composto, livellando con la spatolina in modo da creare uno strato il più uniforme possibile.

Cuocere a 180° (forno statico) per 10 minuti circa. Rovesciare la pasta biscotto ancora calda su di un canovaccio e rimuovere con garbo la carta forno, quindi arrotolarla su sé stessa e lasciare che si intiepidisca.

Una volta che la pasta biscotto si è raffreddata eliminare delicatamente il canovaccio e farcire a piacere … in questo caso con della golosa crema nutella e mascarpone.

Per la farcitura:

In una ciotola mescolare il mascarpone con la nutella fino ad ottenere un composto omogeneo.

In una seconda terrina montare la panna ed aggiungerla a più riprese alla crema di mascarpone e nutella, mescolando dal basso verso l’alto per non smontare il composto.

Per completare:

Distribuire la crema nella pasta biscotto ormai fredda, arrotolare con cura, tagliare le due estremità e riporre in frigo per almeno 2 ore prima di consumare.

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Rotolo Nutella e Mascarpone

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Torta di mele e yogurt light (senza uova, burro e latte)

07 lunedì Mar 2016

Posted by Admin in Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

≈ 2 commenti

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Torta di Mele e Yogurt Light

Mentre montavo le uova per la classica “Torta di Mele e Yogurt” pensavo che mi sarebbe piaciuto proporre una versione leggera della stessa torta – la cui versione originale è già senza burro – togliendo anche le uova. Riflettendo sulle modifiche da apportare alla ricetta, ho deciso di creare una nuova versione a metà strada tra la sopracitata ricetta e quella della “Torta di Mele all’Acqua”. Il risultato è una torta particolarmente morbida e profumata, che lo yogurt e la quasi totale assenza di grassi rende davvero leggera (ricordiamo che l’olio EVO nelle giuste quantità è un potente alleato del nostro benessere). L’aroma di limone e la cannella contribuiscono ad arrotondare il gusto, bisogna infatti ammettere che si sposano molto bene con il gusto delle mele, tant’è vero che questi abbinamenti sono diventati un vero classico … questa volta in versione light.

La ricetta è talmente semplice da garantire una sicura riuscita anche ai meno esperti, la velocità di esecuzione e la totale assenza della bilancia la rende adatta anche alle mamme che amano preparare un dolce per i propri bimbi senza impiegare troppo tempo. In poche parole è un’alternativa sana, leggera, naturale, semplice e veloce ai preparati per torte, per una colazione o una merenda all’insegna del gusto e della salute!

Vediamo infine la semplicissima ricetta…

Ingredienti (per uno stampo da 20 cm):

3 mele golden piccole

2 vasetti di yogurt bianco

2 vasetti di farina 0

1 vasetto di farina di riso (o fecola di patate)

2 vasetti di zucchero

½ vasetto di Olio Extra Vergine di Oliva delicato

Il succo e la scorza di un limone

Un pizzico di cannella

Lievito per dolci

Zucchero di canna per spolverare

Sbucciare e tagliare a dadini due delle tre mele previste, metterle in una terrina ed irrorarle del succo di limone per evitare che anneriscano.

Versare in una ciotola i vasetti di yogurt con l’olio EVO e lo zucchero, quindi mescolare energicamente per amalgamare gli ingredienti.

Aggiungere a più riprese le farine setacciate con il lievito, la scorza grattugiata di limone e la cannella. Rimestare con la spatolina per evitare la formazione di grumi.

Rovesciare l’impasto nello stampo imburrato (o spennellato dell’apposito “staccante per torte”), formare un decoro con le fettine della mela tenuta da parte e spolverare con lo zucchero di canna.

Cuocere a 180° per 35/40 minuti (fare sempre la prova stecchino).

La nostra Torta di Mele e Yogurt Light è pronta! Buona Colazione o Merenda a Tutti!

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Staccante per torte fatto in casa

26 giovedì Nov 2015

Posted by Admin in Preparazioni di Base, Torte

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Staccante per teglie fatto in casa

Mi piace “girare il mondo” attraverso i blog. Raccontano di vita, luoghi, colori, profumi e sapori che sembrano lontani anni luce dalla nostra realtà, poi osservando meglio ci si accorge che il fine è sempre lo stesso: cucinare per coloro che amiamo,condividere le ricette e ricercare metodi e preparazioni semplici e veloci. Non ricordo esattamente il nome del blog della mamma americana che postava la ricetta quando l’ho vista per la prima volta, ma anche lei come tante di noi ama preparare dolci per sé e la sua famiglia e di solito ci piace prepararli nella maniera più semplice e naturale possibile. Cercando sul web ho visto che ne esistono parecchie versioni: col bimby, col frullatore, con più olio, con meno burro…Io ho adattato la ricetta alle mie necessità e – dopo qualche prova – posso senz’altro dire che funziona. Basta ricordarsi di tirar fuori il barattolino dal frigo un po’ prima, in modo che il composto diventi morbido e cremoso, adatto ad essere distribuito col pennello, e il gioco è fatto. Non c’è più bisogno di imburrare e infarinare teglie per cuocere torte, muffin, crepes o torte salate. Grazie a pochi semplici ingredienti ed un gesto facile e veloce abbiamo il nostro staccante per teglie fatto in casa.

Ingredienti:

50 gr di burro morbido

50 gr di olio di semi

50 gr di farina

Tagliare il burro a dadini e lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente.

Versare nel boccale del minipimer il burro morbido, l’olio di semi e la farina.

Frullare fino ad ottenere un composto cremoso e senza grumi.

Trasferire lo staccante per teglie così ottenuto in un barattolo con chiusura ermetica.

Si conserva in frigorifero per circa due mesi (vale la scadenza del burro).

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Cheesecake alla Zucca con ricotta e base di cioccolato

26 lunedì Ott 2015

Posted by Admin in Cheesecake, Dolci Americani, Dolci con la Ricotta, Torte

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CheesecakeZucca

Ormai è quasi Halloween e, insieme a parrucche, makeup colorati e costumi da strega o vampiro, è giusto pensare anche ad un buon dolce da offrire adatto all’occasione. Negli ultimi anni questa festività originaria del Nord Europa, successivamente portata in America dai pellegrini, è stata adottata anche in Italia e, per tutti i bambini è ormai diventato una sorta di “secondo Carnevale”. Effettivamente, se consideriamo le origini le due feste, possiamo scoprire che dopotutto hanno qualcosa in comune: entrambe rappresentano un “rito di passaggio”, celebrano il rinnovarsi della natura, rendono omaggio allo scorrere delle Stagioni, commemorano l’Ordine che vince sul Caos ed acclamano la fine dell’Anno Vecchio e l’inizio dell’Anno Nuovo. Infine, tanto il Carnevale quanto Halloween si caratterizzano per il loro significato “mistico e soprannaturale” comune: entrambe infatti commemorano il legame tra cielo, terra e inferi. Dopo aver notato tutte queste inaspettate similitudini possiamo senz’altro permetterci di dire che in quanto a festività e tradizioni nulla abbiamo da invidiare al’America, che ne pensate?
Vediamo ora la ricetta della Cheesecake alla Zucca, che ho “italianizzato” inserendo negli ingredienti gli amaretti, la ricotta e il mascarpone: un connubio davvero perfetto!

Ingredienti per uno stampo da 20 cm:

Per la base:

100 gr di amaretti
100 gr di biscotti secchi tipo Oro Saiwa
2 cucchiaini di zucchero di canna
80 gr di burro
50 gr di cioccolato fondente al 50%

Per la farcitura:

300 gr di zucca mantovana
250 gr di mascarpone
250 gr di ricotta vaccina
2 uova intere
120 gr di zucchero(**)
Un pizzico di vaniglia
50 ml di latte

Per prima cosa prepariamo la base. Mettere il burro e il cioccolato a scaglie a sciogliere a bagno maria, nel frattempo, ci occupiamo degli ingredienti secchi. Frullare gli amaretti con i biscotti secchi e miscelarli in una ciotola con lo zucchero di canna. Addizionare infine il cioccolato e il burro fusi e mescolare velocemente. Versare in uno stampo imburrato da 20 cm, uniformare la superficie con l’aiuto di una spatolina e riporre in frigorifero.

Posizionare la zucca, già sbucciata e affettata, in una teglia ricoperta di carta forno e cuocerla in forno a 180° per 15 minuti circa. Trascorso questo tempo sfornare e lasciare intiepidire, dopodiché tagliare la zucca a tocchetti e metterla a cuocere in padella con 50 ml di latte finché non si presenta bella morbida. Lasciar intiepidire nuovamente e infine frullare fino a ridurre tutto in purea (*).

Trasferire il mascarpone in una terrina, unire la ricotta sgocciolata e lavorare i formaggi con la spatola fino ad amalgamarli per bene. In una seconda ciotola montare le uova intere con lo zucchero e la vaniglia fino a farle diventare chiare e spumose.

Aggiungere la purea di zucca ai formaggi rimestando energicamente, unire ora la montata di uova mescolando dal basso verso l’alto per non far smontare il tutto e continuare fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.

Versare la crema sulla base e cuocere in forno a 180° per 45/50 minuti (controllare la cottura perché ogni forno è diverso) e, verso la fine coprire con della carta stagnola in modo che la cheesecake non sia eccessivamente brunita.

Lasciar raffreddare nello stampo, decorare e servire. Io ho scelto una decorazione molto classica, semplice e veloce ma, se volete, potete sbizzarrirvi con ragnatele, fantasmini, cappelli di streghe, ecc…

Con questo dolce farete la felicità di grandi e piccini perché è cremoso, cioccolatoso e facile (è uno di quei dolci che è più semplice da fare che da spiegare).

Buon Halloween a Tutti!

(* Io ho scelto questo sistema di “doppia cottura” perché la zucca mantovana è molto soda ma, allo stesso tempo, non volevo si asciugasse troppo in forno. Se la vostra zucca non è altrettanto soda potete semplicemente cuocerla nel latte fino a farla ammorbidire).

(** Io ho messo poco zucchero perché la zucca è già dolce e non ho voluto esagerare visto che il mascarpone e la ricotta sono già dolci. Se preferite potete aggiungere altro zucchero.)

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Hot milk sponge cake, ovvero la torta al latte caldo di Tish Boyle

07 mercoledì Ott 2015

Posted by Admin in Dolci Americani, Dolci e Torte per la Colazione, Torte

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Hot Milk Sponge Cake

Questa è senz’altro una ricetta da provare. Girovagavo sul web, curiosando tra blog sia italiani che internazionali, continuando ad imbattermi nella ricetta della torta al latte caldo di Tish Boyle. Tutti ne cantavano le lodi: la morbidezza, la delicatezza e la prelibatezza. Leggendo la lista degli ingredienti nulla fa sospettare che si tratti una torta diversa dalle altre, la domanda è quindi sorta spontanea: cos’avrà di così speciale questa torta al latte caldo? Purtroppo non esistono ancora fotografie in grado di trasmettere le sensazioni tattili…perché davvero la hot milk sponge cake vi stupirà per la sua bontà e sofficità. In questo caso davvero possiamo dire che la temperatura di un ingrediente fa la differenza. Si tratta appunto di un pan di Spagna al latte caldo, si presta quindi benissimo ad essere farcita ma è ottima anche gustata in tutta la sua semplicità.

Ingredienti per uno stampo da 20 cm:

165 gr di farina debole

120 gr di latte fresco intero

165 gr di zucchero

3 uova medie

60 gr di burro

6 gr di lievito per dolci

Un pizzico di sale

Un pizzico di vaniglia (oppure vanillina o scorza di limone)

Zucchero a velo per spolverare

Il primo passo è fondamentale per la buona riuscita della hot milk sponge cake. Iniziamo montando le uova con l’aiuto dello sbattitore elettrico – o magari direttamente in planetaria – ad alta velocità per 2 minuti circa. Dopodiché aggiungiamo pian piano lo zucchero sempre continuando a montare: le uova devono triplicare il loro volume (ci vorranno circa 10 minuti).

Setacciare 2 volte la farina, il lievito, il sale, la vaniglia e unire a più riprese al composto spumoso di uova e zucchero. Mescoliamo con l’aiuto di una spatola avendo cura di andare dal basso verso l’alto per non smontare il tutto.

Scaldare il latte e il burro in un pentolino e continuare fino a che quest’ultimo non sia completamente sciolto (attenzione: non deve arrivare a bollore). Unire all’impasto mescolando con una spatolina e versare infine nello stampo.

Cuocere a 175° per 30 minuti circa (verificare la cottura con la prova stecchino). Far raffreddare nello stampo e poi spolverare con lo zucchero a velo.

Buon Appetito!

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Angel Food Cake di Montersino: una ricetta paradisiaca per recuperare gli albumi

28 mercoledì Gen 2015

Posted by Admin in Ciambelle, Dolci Americani, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

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AngelCake

L’Angel Food Cake è – secondo me – il seguito naturale della Bavarese ai Tre Cioccolati. D’altronde come esimersi dal preparare questo dolce dopo aver avanzato tanti albumi? Non c’è modo di sfuggire a tale soave bontà! Se consideriamo poi che si tratta di una torta davvero light – in quanto del tutto priva di grassi – allora scopriamo che il contenitore degli albumi abbandonato in frigo ha un’attrattiva del tutto nuova. Come la Chiffon Cake, anche l’Angel Food Cake ha una storia affascinante e particolare da raccontare, quel genere di storia che ci fa sognare ad occhi aperti e tornare indietro nel tempo. Ci sono differenti versioni sull’origine dell’Angel Food Cake, una delle più accreditate fa risalire la sua nascita nel sud-est della Pennsylvania, dove nel 1800 si producevano grandi quantità di stampi per dolci. Evan Jones nel suo “American Food: The gastronomic story” teorizza che questa torta sia il risultato degli sforzi di parsimoniosi cuochi del posto che cercarono di riciclare numerosi bianchi d’uovo avanzati dalla preparazione delle tagliatelle. La storia riferisce che i primi a preparare l’Angel Food Cake furono probabilmente gli schiavi afro-americani, poiché erano necessarie braccia forti e resistenti per montare a neve ferma gli albumi. Degli studiosi di storia Americana ritengono che il frullino manuale “Dover” – che compare nel catalogo di Sears nel 1897 – sia stato appositamente inventato per risolvere il problema della lunga montatura degli albumi che è il fattore caratterizzante di questa torta ed insieme la fase più laboriosa. Il primo libro a riportare una ricetta molto simile a quella dell’Angel Food Cake fu pubblicato nel 1871: si trattava del Mrs. Porters’s New Southern Cookery Book, dove scopriamo la “Snow-Drift Cake”. Dieci anni dopo uscì “What Mrs. Fisher Knows about Old Southern Cooking: Soups, Pickles, Preserves, Etc… “, dove troviamo la “Silver Cake”, un dolce assolutamente analogo all’Angel Food Cake. Nel 1896 infine, troviamo la versione aggiornata del “Boston Cooking School Cook Book”, dove è illustrata la ricetta chiamata precisamente “Angel Food Cake”. Un’ultima curiosità: il dolce è talmente leggero e delicato che – proprio per queste sue caratteristiche – è stato chiamato “cibo degli angeli”.
Vediamo ora la ricetta che Luca Montersino ci ha donato per poter preparare da noi questa torta così leggera da poter essere mangiata “senza rimorsi”…

Ingredienti:
360 gr di albumi
350 gr di zucchero
150 gr di farina
5 gr di cremor tartaro
La scorza grattugiata di un limone
12 gr di Amaretto (io ho usato il mio Limoncello)
I semi di una bacca di vaniglia
2 gr di sale
Zucchero a velo per spolverare

Iniziamo montando a temperatura ambiente gli albumi con 200 gr di zucchero. In una ciotola setacciare la farina, lo zucchero restante, il cremor tartaro, la bacca di vaniglia e il sale.

Unire a poco a poco gli ingredienti secchi al composto di albume e zucchero mescolando dal basso verso l’alto per non smontare l’amalgama. Una volta ottenuto un impasto omogeneo aggiungere il liquore e mescolare delicatamente.

Inserire l’impasto all’interno di un sac à poche e distribuire uniformemente nello stampo (questo per evitare che restino spazi vuoti che causerebbero “buchi” cuocendo in forno).

Livellare con una spatolina – evitando di sbattere l’impasto – e cuocere a 170° per 35-40 minuti (fare sempre la prova stecchino). Lasciare intiepidire a testa in giù (nel caso di un semplice stampo a ciambella è possibile utilizzare il collo di una bottiglia per “appendere” a raffreddare il dolce). Sformare delicatamente con l’aiuto di una spatola o di un coltello.

La torta si accompagna bene con creme e ganache o, per restare su qualcosa di fresco e light, possiamo accostare una mousse allo yogurt e frutti di bosco.

AngelCakeFetta

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Direttamente dai “ruggenti anni ‘20” … la chiffon cake ai frutti di bosco

19 martedì Ago 2014

Posted by Admin in Dolci Americani, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro

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chiffonbisOK

Orbene, è ora che anch’io mi lanci e provi la celebre Chiffon Cake! Durante i miei vagabondaggi sul web mi è capitato spesso di imbattermi in questa torta americana, conosciuta per la sua eccezionale altezza e la consistenza soffice e vellutata. Ne ho viste numerose varianti, tutte fantasiose e golosissime ed ho deciso – di conseguenza – di armarmi di uno stampo adeguato e provare anch’io la mia semplice versione. Si dice che la torta sia nata nel 1927, e per ricordare “i ruggenti anni ‘20” per questa volta ho deciso di rendere le foto della torta un po’ “vintage”. La storia di Hanry Baker e della creazione della sua prestigiosa torta è proprio il genere di avvenimento attorno a cui è facile costruire una leggenda. Gli elementi ci sono tutti: un dolce buonissimo, un ingrediente segreto, il glamour di Hollywood, l’alone di mistero e persino un personale agente pubblicitario! Ma finalmente passiamo al racconto della leggenda. Henry Baker arrivò in California nel 1923, nessuno sa con precisione da dove venisse e cosa lo avesse portato a Los Angeles, sappiamo però che viveva con l’anziana madre, che faceva l’assicuratore ma che amava preparare torte e sperimentare nuove ricette. Furono circa 400 i tentativi prima di trovare la ricetta perfetta, ma Henry Baker alla fine raggiunse il suo scopo e nel 1927 nacque la Chiffon Cake. Prima di allora il mondo della cakes americane era diviso in due filoni principali: quello delle torte spumose che si gonfiavano principalmente grazie alla montatura delle uova e quelle contenenti il burro che si gonfiavano grazie all’aggiunta del lievito chimico. Il segreto della Chiffon Cake era l’abbinamento dei due metodi, affidandosi sia alle uova montate che al lievito chimico, ma il fattore determinante e il vero “ingrediente misterioso” era proprio l’olio vegetale. La sua creazione fu un vero successo, tanto che abbandonò ben presto il suo lavoro di assicuratore per diventare pasticcere. In seguito Baker ebbe quella che lui stesso definì “un’illuminazione cosmica” portando un assaggio della sua Chiffon Cake al ristorante Brown Derby dove per parecchio tempo fu l’unico dessert proposto in menù. Con il Brown Derby arrivarono i primi riconoscimenti e soddisfazioni: la torta divenne ben presto il dolce preferito dalle star di Hollywood e Baker dovette lavorare ben 18 ore al giorno per produrre le 40 torte richieste dal ristorante. Dopo aver gelosamente custodito la ricetta per vent’anni nel 1947 Henry Baker vendette la sua ricetta alla General Mills spiegando che “in questo modo Betty Crocker poteva rivelare il segreto alle donne d’America”. La ricetta divenne pubblica solo l’anno successivo, quando Betty Crocker (acronimo della stessa General Mills) pubblicò un opuscolo con ben 14 ricette. Negli anni ’50 e ’60 divenne la torta più alla moda, quella che – almeno una volta – tutti dovevano provare a fare. Come è facilmente intuibile, il nome deriva dal noto tessuto, la cui caratteristica è proprio l’essere leggero ed impalpabile. La Chiffon Cake è stata un exploit di consensi, grazie soprattutto – come già detto – alla sua morbida scioglievolezza. A mio modesto parere, un’ottima rivale nostrana potrebbe essere la Torta Paradiso, che non ha assolutamente nulla da invidiare in quanto a morbidezza e sapore. La ricetta da me adottata è quella della Torta Paradiso senza burro dell’Arabafelice, che in futuro mi piacerebbe riproporre con qualche variante. Ma veniamo infine alla ricetta…

Ingredienti:
250 gr di farina
250 gr di zucchero extrafine
1 bustina di cremor tartaro
1 bustina di lievito per dolci
5 uova intere
110 gr di acqua tiepida
100 gr di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
Un pizzico di vaniglia bourbon
Un pizzico di sale
40 gr di frutti rossi congelati

Setacciare in un capiente contenitore la farina, lo zucchero, il lievito ed il pizzico di sale. Versare nel boccale del minipimer i frutti rossi scongelati e frullare con l’acqua tiepida (se volete potete sostituire con del semplice succo di frutti rossi per un totale di 150 ml). Fare un buco nel centro degli ingredienti secchi setacciati (come per la pasta fresca) e versare i tuorli, l’olio EVO, la vaniglia e l’acqua emulsionata con i frutti rossi. Mescolare con lo sbattitore fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo. Procediamo quindi montando a neve molto ferma gli albumi con il cremor tartaro, una volta terminato unire pian piano la montata al composto di tuorli e farina. Procedere con calma, amalgamando gli albumi montati a più riprese e sempre mescolando con la spatola dal basso verso l’alto. Versare il composto in uno stampo, che non sia imburrato né infarinato, e cuocere a 160° per 50 minuti ed a 175° per altri 10 minuti. Una volta cotto (verificare con la prova stecchino) capovolgere lo stampo e lasciar raffreddare il dolce. Se non siete in possesso dell’apposito stampo dotato di piedini potete usufruire del collo di una bottiglia lasciando la Chiffon Cake sottosopra fino a completo raffreddamento. A questo punto sformiamo delicatamente passando lungo tutto il bordo un coltellino a lama liscia. Possiamo infine ricoprire con del semplice zucchero a velo, della glassa zucchero e nocciole o glassa al cioccolato. Volendo, possiamo coccolarci con una ganache al cioccolato e completare con frutti rossi freschi.

chiffonbis1

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Torta al vino rosso e cioccolato (senza burro)

11 lunedì Ago 2014

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

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TortaVinoRossoFetta
Mi è stata da poco regalata una bottiglia di ottimo vino rosso del Centro Italia, proveniente proprio dalla terra degli Etruschi, un popolo che ho sempre trovato misterioso ed affascinante. Dopo averla ricevuta, l’ho messa in bella mostra sulla credenza in attesa della giusta ispirazione, perché a mio parere un prodotto dal meraviglioso colore rosso rubino, dal profumo così intenso e dal sapore così caldo non doveva solo essere degustato durante un pasto, ma meritava anche di essere sposato ad altri ingredienti per ottenere – appunto – un bouquet di aromi e sapori del tutto nuovo. Il ragù di carne è arrivato puntuale come da previsione, ma avevo ancora un tarlo in testa che mi diceva di provare a utilizzarlo in maniera diversa, insolita. Ecco quindi che mi è venuta l’idea della torta al vino rosso e cioccolato, abbinamento a mio avviso piuttosto naturale e – lasciatemelo dire – “la morte sua”. Oltre al risvolto enogastronomico però, sono come sempre interessata anche alle virtù benefiche e salutistiche di questa antica bevanda. Ero già a conoscenza – come molti – delle proprietà antiossidanti, antimicrobiche, antinfiammatorie, antivirali ed antiallergiche del vino, dovute in particolare all’elevato contenuto di polifenoli. Il vino è inoltre un antitumorale naturale, favorisce l’aumento del colesterolo “buono” e, ad esso è associata una diminuzione delle malattie cardiovascolari . Sembra infine che aiuti a combattere disturbi neurovegetativi e che agisca positivamente su ossa, articolazioni e colecisti. Non dimentichiamo, naturalmente, che solo un consumo moderato apporta tutti questi benefici! Indagando qua e là ho scoperto anche una curiosità sull’etimologia della parola: pare infatti che il termine “vino” derivi dal verbo sanscrito vena, che vuol dire amare, da cui deriva anche il nome latino Venus, cioè Venere. Effettivamente è antica la storia del vino. Già presso i Sumeri, 6000 anni fa, era coltivato e considerato come simbolo di festa, riconciliazione ed omaggio agli dei. Gli Antichi Egizi indubbiamente non erano da meno, le prime giare sono infatti risalenti al 3000 a.C. e pare che il sistema di coltivazione più diffuso fosse quello a pergola. Anche gli Ebrei conoscevano e gradivano questa bevanda, attribuendo a Noè la prima vigna, come si può leggere sulla Genesi circa il famoso episodio “L’Ebbrezza di Noè”, affrescata anche da Michelangelo nella Cappella Sistina. Attraverso gli Egizi il vino giunse presso i Greci che, come sappiano, gli dedicarono una divinità tutta sua ovvero Dioniso, il più giovane figlio di Zeus e dio del vino e della convivialità. Attraverso i Greci la vite arrivò anche in Italia, iniziando il suo viaggio in Sicilia e poi presso i Sabini e gli Etruschi, che divennero abili coltivatori e vinificatori. Furono proprio gli Etruschi ad insegnare ai Romani tutti i segreti della coltivazione della vite e della produzione del vino. Il vino, a modo suo, ha persino contribuito alla nascita dell’impero: difatti i Romani ne conoscevano le proprietà battericida ed era consuetudine portarlo durante le campagne come bevanda dei legionari. Plutarco ci racconta che Cesare fornì del vino ai soldati decimati da una brutta malattia. Da ultimo, per quanto riguarda la cosmesi, dai semini degli acini d’uva si estrae il prezioso olio di vinaccioli, che è emolliente, elasticizzante e tonificante. Vanta inoltre caratteristiche idratanti e leviganti in quanto ricco di calcio, fosforo e flavonoidi. Svolge un’efficace azione rassodante e – cosa importantissima per noi donne – stimolante della microcircolazione. E’ un ottimo schiarente naturale e le spiccate caratteristiche antiossidanti lo rendono adatto a proteggere la pelle dall’invecchiamento e dagli agenti atmosferici. Essendo un olio particolarmente leggero – oltre che buon trattamento anticellulite – è adatto ad essere applicato anche dopo la doccia. Una maschera di bellezza da fare a casa è composta da qualche acino d’uva schiacciato, olio di vinaccioli, olio di oliva, miele di arancia, yogurt, qualche goccia di aceto di mele e – se avete la pelle grassa – anche un po’ di argilla verde.

Ingredienti per uno stampo da 24 cm:

120 gr di farina
50 gr di cacao
30 gr di amido di mais
220 gr di zucchero
120 ml di vino rosso
125 gr di yogurt
Un pizzico di vaniglia bourbon
Un pizzico di sale
2 uova
50 ml di latte
100 ml di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
Una bustina di lievito per dolci
½ cucchiaino di aceto bianco
Scaglie di cioccolato fondente

Per prima cosa setacciamo bene la farina, l’amido, il lievito ed il cacao. Procediamo poi a montare i tuorli con lo zucchero e la vaniglia finché saranno chiari e spumosi. Aggiungiamo ora lo yogurt,il pizzico di sale, il vino rosso, il latte e l’olio EVO, sempre mescolando. A questo punto inglobare al composto gli ingredienti secchi setacciati, miscelando l’impasto a poco a poco in modo da non formare grumi. Continuiamo ora montando a neve ben ferma gli albumi con l’aceto. Una volta montati i bianchi li addizioniamo pian piano al composto rimestando dal basso verso l’alto per non smontare il tutto. Versare in una teglia imburrata di 24 cm ed infornare a 180° per 30-35 minuti. Lasciar intiepidire e poi spennellare con glassa trasparente e spolverare con scagliette di cioccolato fondente. La torta è piaciuta a tutti perché è morbida ma non stopposa e lascia alla fine quel leggero retrogusto di vino che sorprende ma non disturba. Io ho preferito non farcirla, ma si potrebbe pensare ad una crema al latte con mirtilli freschi oppure affiancata da un sorbetto ai lamponi o magari da un gelato allo yogurt variegato ai frutti rossi. Durante la stagione invernale si potrebbe pensare ad una profumata crema all’arancia.

Torta al Vino Rosso

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Torta al cioccolato senza farina e città d’estate, un accostamento azzardato per riscoprire e rilassarsi

28 lunedì Lug 2014

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato, Torte

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img_4684bis

Milano in questo periodo dell’anno pare quasi emettere un lungo sospiro di sollievo e, nonostante il tempo capriccioso, sembra scrollarsi di dosso un po’ di grigiume e fibrillazione. Persino la gente che resta appare più tranquilla, il passo un po’ meno veloce, la guida un po’ meno impetuosa. A volte magari ci accorgiamo che si può davvero vedere, osservare qualcosa che di solito degniamo solo di uno sguardo distratto. Si ha quasi l’impressione che la città stessa, dopo un anno di lavoro frenetico, voglia rilassarsi e – a dispetto dei cantieri – ritrovare ciò che era un tempo. A mio parere questo è il momento migliore per visitare Milano, non solo andando a caccia di negozi e locali alla moda, ma cercando tutti quei luoghi che ci raccontano timidamente le storie di una Milano sparita. Possiamo magari passeggiare pigramente lungo Via Meravigli e Corso Magenta per scoprire la Torre del Circo Romano e le stradine pittoresche. Passando per Via Torino si può visitare la bellissima chiesa di San Satiro con il suo stupefacente abside bramantesco e, tra un negozio e l’altro, si può fare un salto per vedere la Piazza del Santo Sepolcro con la sua antichissima chiesa. Coloro che amano le gite fuori porta possono continuare il percorso visitando le abbazie di Chiaravalle, di Monlué, di Viboldone e di Morimondo, tutti luoghi carichi di storia e pieni di bellezza, che solitamente dimentichiamo proprio perché così vicini a casa. Tempo permettendo, possiamo godere di un panorama spettacolare sulla pianura da Montevecchia, la vista val bene l’arrampicata. Infine, dopo aver tanto camminato, possiamo riposare le nostre stanche membra a San Pellegrino, ridente località montana conosciuta in tutto il mondo per le sue acque. Un tempo però, quando Milano era ancora una città d’acqua, avremmo potuto nuotare presso i lussuosi Bagni di Diana, “stabilimento per la scuola del nuoto” e modernissima piscina pubblica completa di caffè, salone per le feste, ippodromo e tiro al segno. I suddetti Bagni di Diana furono sacrificati per far posto all’Hotel Kursaal Diana, inaugurato nel 1908 ed ora chiamato Sheraton Diana Majestic. Ma – tornando a noi – tutti questi giri fanno venir fame e, complice anche il tempo variabile, mi è venuta voglia di cucinare una torta morbida e golosa… e allora, dopo tante cose belle cosa c’è di meglio del Cibo degli Dei? Ecco quindi la torta al cioccolato senza farina.

Ingredienti:
200 gr di cioccolato fondente
120 gr di burro
140 gr di zucchero
10 gr di cacao amaro in polvere
4 uova
2 cucchiai di latte
1 cucchiaio raso di maizena
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale

Innanzitutto sciogliere a bagnomaria il burro ed il cioccolato fondente tagliati a cubotti e lasciar intiepidire mescolando di tanto in tanto. Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, dopodiché aggiungere la vanillina, il cacao e la maizena, sempre mescolando. Unire il latte ed infine il cioccolato e il burro fusi. Montare a neve non fermissima gli albumi con il pizzico di sale ed unirli al composto rimestando delicatamente dal basso verso l’alto. Versare il tutto in una tortiera imburrata e cuocere a 180°C per 20-25 minuti (la torta deve restare morbida all’interno). Lasciate raffreddare e, se vi piace, potete servire con del gelato oppure dello yogurt greco con mirtilli o lamponi freschi.

TermeMix

P.S. Ringrazio “Milano Sparita” e “Milan l’era inscì” per le bellissime foto della Vecchia Milano.

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TORTA MAGICA AL CIOCCOLATO E CAFFE’ (senza burro ma con latte condensato)

07 lunedì Apr 2014

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato, Dolci senza burro, Torte magiche/Magic cakes

≈ 2 commenti

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TortaMagicaCioccolatoeCaffe Ero alla ricerca, come al solito, di qualche esperimento da fare. Mi piace pasticciare, modificare le ricette, inventarne di nuove e, ovviamente, adoro avere le mani in pasta. Mi piace provare a preparare cose sempre diverse, sia per mettermi alla prova e sia per imparare cose nuove. Insomma, coloriamo e profumiamo le nostre giornate per dare loro un tocco di allegria e serenità! Avevo già provato la versione classica della famosissima “Magic Cake”, oramai ascesa all’Olimpo delle torte visto che ha praticamente fatto il giro del mondo, in versione originale o – come in questo caso – rivisitata. La torta merita una piccola spiegazione per chi, qualunque sia la ragione, non la conoscesse. L’incredibile magia di questa torta è che con un unico impasto si ottengono tre consistenze diverse: siamo inizialmente accolti dalla soffice vaporosità del pan di Spagna, proseguiamo verso il centro incontrando la morbidezza vellutata di una crema per trovare infine la solida compattezza di un budino. Il procedimento è semplice e veloce, nessun ingrediente strano che salti agli occhi, nulla che alluda al titolo che, da solo, basta ad incuriosirci ed a farci prudere le mani dalla voglia di provarla. Ebbene, vogliamo sentirci per un momento anche noi capaci di magie ed incantesimi, nella nostra semplice quotidianità, e preparare un dolce irresistibile e fatato? Non potevo assolutamente resistere alla tentazione, già friggevo per il gusto di prepararla…più che di mangiarla. La scelta dell’ingrediente caratterizzante è stata piuttosto ovvia, oserei dire banale. Il cacao. Personalmente preferisco creme alla vaniglia o simili, ma con il tempo ho imparato ad apprezzare il cacao ed il cioccolato fondente con tutte le loro virtù. I Maya chiamavano il cioccolato “kakaw uhanal”, cioè “cibo degli Dei”, addirittura gli Aztechi utilizzavano le fave di cacao come moneta di scambio! Questo prezioso ingrediente può ben fregiarsi dell’appellativo “cibo degli Dei” in quanto, tra le altre cose, è un potente antiossidante ed è ricco di magnesio, potassio, ferro, calcio e rame, tutti minerali importanti per la nostra salute. Naturalmente parliamo sempre di cacao amaro o cioccolato extrafondente o fondente, senza zuccheri aggiunti. Prima di procedere una piccola chicca: il cacao dona lucentezza e vitalità ai capelli e può essere utilizzato anche in maschere di bellezza fai da te grazie alle sue proprietà nutrienti, ristrutturanti, antiossidanti ed antinvecchiamento. Ma ora passiamo alla ricetta… Ho preparato innanzitutto il latte condensato.

RICETTA LATTE CONDENSATO

Ingredienti:

200 gr di zucchero a velo
150 ml di latte intero
25 gr di burro
1 bustina di vanillina (facoltativo)

Mettere sul fuoco un pentolino dal fondo spesso con il latte, lo zucchero, il burro e – se vi piace – la vanillina. Portate ad ebollizione mescolando continuamente.

Quando il composto bolle abbassare la fiamma e cuocere per altri 10/15 minuti sempre continuando a girare in modo da evitare che il latte fuoriesca dal pentolino o bruci.

Spegnere la fiamma e lasciare raffreddare il tutto che, con il tempo, lentamente si addenserà. Eventualmente trasferire in un recipiente con coperchio e mettere in frigo.

P.S. Questa volta ho lasciato il latte condensato piuttosto liquido, considerato il tipo di preparazione a cui era destinato P.P.S. In mancanza di zucchero a velo potete utilizzare del normale zucchero bianco aggiungendo un paio di cucchiaini di maizena.

RICETTA TORTA MAGICA CIOCCOLATO E CAFFE’ (senza burro ma con latte condensato)

Ingredienti:
Latte condensato fatto in casa come da ricetta
4 uova a temperatura ambiente
Un cucchiaio d’acqua fredda
50 gr di cacao amaro
65 gr di farina
30 ml di caffè
100 ml di Olio EVO Delicato (nel mio caso autoprodotto)
400 ml di latte
Un pizzico di sale
Un cucchiaino scarso di aceto o succo di limone

Prima di tutto montiamo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una consistenza spumosa e di colore chiaro. Aggiungiamo, sempre mescolando, il cucchiaio di acqua fredda, il caffè (che potete sostituire con acqua se non vi piace), il pizzico di sale, l’olio ed il latte condensato.

Setacciare il cacao con la farina ed incorporarli lentamente al composto, sempre mescolando e facendo molta attenzione a non formare dei grumi. Dopodiché montiamo gli albumi a neve non fermissima e, quando cominciano a diventare chiari aggiungiamo l’aceto o il succo di limone. Aggiungere gli albumi al resto del composto mescolando dal basso verso l’alto per mantenere la montata.

Imburrare uno stampo senza cerniera o, visto che l’impasto è piuttosto liquido, ricoprire di carta forno uno stampo con cerniera. Io ho utilizzato uno stampo tondo di 22 cm di diametro, anche se di regola occorre uno stampo rettangolare 20 x 20.

Cuocere a 170° per 70 minuti. Eventualmente controllate la cottura, la superficie deve aver fatto la crosticina ma, se scosso leggermente il composto deve essere “traballante” come il budino.

Lasciar raffreddare completamente poi copritela con della pellicola e mettere in frigo a compattare per almeno due ore. Spolverare di cacao o zucchero a velo, tagliare e servire.

Buon appetito!

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