• Chi siamo
  • Copyright
  • Informazioni e chiarimenti? Contattateci!

nonsiamofoodblogger

~ La tradizione che incontra la passione e la fantasia!

nonsiamofoodblogger

Archivi tag: Domicilio

Il gateau – o gattò – di patate con spinaci, zucca e salsiccia

01 sabato Nov 2014

Posted by Admin in Piatti Unici

≈ Lascia un commento

Tag

Domicilio, facile, gateau di patate, gattò di patate, genuino, Milano, patate, piatti autunnali, piatti con la zucca, piatti unici, ricette autunnali, ricette bambini, ricette con la zucca, ricette del risparmio, ricette economiche, ricette facili, ricette gustose, ricette per la famiglia, ricette semplici, salsiccia, semplice, senza burro, spinaci, zucca

Gateau di Patate

Ci sono piatti che – a mio parere – è impossibile rifiutare. Basta il profumo, a volte soltanto il nome, per suscitare un’ondata di approvazione ed allegria in famiglia. D’altronde avete mai visto qualcuno rifiutare un piatto di gnocchi? O magari più semplicemente una bella porzione di croccanti patatine fritte o fragranti patate arrosto? Non si può dire di no alle patate: che si tratti di antipasti, primi, secondi o contorni risultano sempre versatili e golose. A mio parere una delle ricette più semplici e sfiziose da preparare con le patate è proprio il partenopeo Gattò di Patate. La genesi di questa bontà risale al 1768 quando Ferdinando I° Borbone sposò Maria Carolina, figlia dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria. La nuova Regina divenne mecenate di grandi artisti ed accademici e si adoperò alacremente perché Napoli diventasse un vivace centro artistico e culturale. Maria Carolina promulgò nella capitale la ricercatezza ed il palato raffinato tipico della Francia ed introdusse la consuetudine di affidare le cucina ai “Monsieurs”. Questi ultimi altro non erano che cuochi francesi di alta classe, e i Napoletani iniziarono presto a chiamarli “Monzu” (o in siciliano “Monsù”), alterando l’archetipo francese. Fu in questo clima brillante ed originale che nacque appunto il gateau (torta dolce in francese) italianizzato poi “gattò” o “pizza di patate”. Troviamo altri piatti di tradizione tipicamente partenopea con denominazioni francesi: il ragù (da ragout), i crocchè (da croquettes) e il sartù (da surtout). Ma vediamo ora questa variante propriamente autunnale al classico gattò.

Ingredienti per una teglia 20 x 20:
700 gr di patate
300 gr di spinaci
250 gr di salsiccia
250 gr di zucca
1 uovo
50 gr di parmigiano
1 cucchiaio di pecorino
30 ml di latte
Pangrattato
Sale e pepe q.b.

Lavare e cuocere le patate in abbondante acqua salata per 30 minuti circa. Nel frattempo lavare e sbollentare gli spinaci e, una volta cotti, provvedere a scolarli e strizzarli bene in modo che perdano tutta l’acqua. Tagliare a cubetti e mettere in padella la zucca con poco olio e vino bianco, quando comincia ad ammorbidirsi aggiungere la salsiccia tagliata a tocchetti e condire con un po’ di sale e pepe. Lasciar cuocere e insaporire per circa 10/15 minuti. Una volta cotte sbucciare e passare le patate con lo schiacciapatate. Versare la purea di patate in una terrina insieme all’uovo, il parmigiano, il pecorino, il latte, sale e pepe (noce moscata se piace) ed amalgamare bene il tutto. Porre metà del composto nella teglia, unire la salsiccia e la zucca cotti in precedenza ed aggiungere al composto rimanente gli spinaci sminuzzati , mescolare il tutto e rovesciare quest’ultimo nello stampo. Uniformare la superficie e cospargerla di pangrattato e parmigiano (eventualmente anche qualche fiocchetto di burro). Cuocere a 180° per 30 minuti circa.

Pubblicità

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Plumcake zucca e amaretti con cuore di cioccolato (senza burro)

16 giovedì Ott 2014

Posted by Admin in Dolci senza burro, Plumcake, Ricette con la Zucca

≈ Lascia un commento

Tag

amaretti, Caccia alle Streghe, cioccolato fondente, colazione, cuore di cioccolato, dolci, dolci a domicilio, dolci autunnali, Dolci con la zucca, dolci di Halloween, dolci senza burro, Domicilio, genuino, glassa lucida al cioccolato, halloween, merenda, Milano, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, plum cake zucca e amaretti, plumcake alla zucca, prodotti da forno, ricette autunnali, ricette con la zucca, Salem, senza burro

Plum cake alla zucca

Sfogliavo pigramente vecchie raccolte fotografiche – sia classiche che telematiche – ricordando con un mezzo sorriso quando festeggiavo Halloween in America, dove la ricorrenza è diventata talmente radicata e famosa che quasi dimentichiamo la sua origine irlandese (come abbiamo raccontato nel nostro post Biscotti morbidi zucca e cioccolato … a taste of Halloween). Mi avevano miracolosamente concesso qualche giorno di ferie per Halloween e avevo deciso, insieme alla mia amica Violet di New York, di visitare il New England in uno dei periodi più belli dell’anno. Quale momento migliore, pensai quindi, per visitare il luogo che di Halloween aveva fatto la sua bandiera? Stiamo naturalmente parlando di Salem, ordinata cittadina del Massachussets, che della “Caccia alle Streghe” aveva fatto un’attrazione turistica e che proprio ad Halloween si preparava per l’annuale assalto dei turisti. Provammo – senza troppa convinzione – a cercare un albergo in città ma alla fine fummo costrette a ripiegare sul paese più vicino. Notammo subito che i cittadini del luogo erano molto ben organizzati proponendo – soprattutto di sera – svariate attività come visite guidate presso le “Hauted Houses”, puntatine agli antichi cimiteri dei pellegrini, breve crociera delle cosiddette “Coste Infestate”, diversi spettacoli che ricordano le vicende 1692 e – per finire – una camminata lungo i luoghi protagonisti del “Witchcraft Hysteria” con guida in costume che ci narra gli i fatti avvenuti. Il centro inoltre straripava di infiniti e coloratissimi negozi che vendevano gadgets, maschere, costumi, ciondoli, essenze profumate, sfere di cristallo, pozioni, libri ed ogni sorta di “oggetto magico”. La città intera era in festa, gremita di una folla allegra e spumeggiante, e tutto ciò grazie alla capacità di rinnovo ed al fiuto per gli affari tutto americano. La fama sinistra di cui gode Salem deriva, come abbiamo già detto, da un’isterica Caccia alle Streghe avvenuta tra il 1692 ed il 1693. Quell’inverno alcune ragazze cominciarono a riunirsi per gioco cercando di prevedere il loro futuro. La rudimentale sfera di cristallo altro non era che un albume d’uovo sospeso in un bicchiere pieno d’acqua. Una di loro, Sarah Cole, dichiarò al processo di averci visto dentro uno spettro sotto forma di bara. In seguito le giovinette, tra cui la figlia e la nipote del parroco, iniziarono a comportarsi in modo strano: si lasciavano cadere a terra gridando, camminavano carponi emettendo suoni gutturali oppure rimanevano a lungo in silenzio fissando il vuoto. Molto preoccupato da questo eccentrico comportamento il reverendo chiamò il dottore del villaggio che tentò di curare le due ragazze con delle medicine, senza però alcun risultato. I due uomini dovettero concordare, alla fine, che si trattava certamente di un maleficio. Altre giovani cominciarono a comportarsi allo stesso modo: Mary Walcott e Susanna Sheldon ebbero le convulsioni, Ann Putman camminava a quattro zampe con strane movenze animalesche. Gli abitanti del villaggio premevano perché la faccenda fosse subito chiarita. Le ragazze coinvolte furono interrogate alla Casa delle Adunanze di Salem Villagge e vennero incitate a fare i nomi delle streghe o di coloro che erano posseduti dal demonio. Il 2 giugno entrò in aula Bridget Bishop, anch’essa sospettata di stregoneria in quanto gestendo una taverna ed indossando biancheria di pizzo urtava l’etica puritana. Fu giudicata colpevole e giustiziata il 10 giugno sulla sommità di una collina, oggi chiamata “Gallow Hill”.La Caccia alle Streghe diventò presto un fenomeno di proporzioni gigantesche, la strategia delle ragazze era sempre la stessa: gridavano il nome di una persona, la quale naturalmente al primo interrogatorio negava e quindi le adolescenti ricominciavano con i soliti attacchi isterici. Questa spirale di interrogatori, processi e condanne portò all’impiccagione di 19 persone, di cui almeno tre stimate e rispettate fino a quel momento. La febbre della Caccia alle Streghe portò inoltre all’arresto di oltre un centinaio di persone, durante i processi i raccolti e gli animali furono abbandonati, perché i proprietari erano in carcere o magari erano alle udienze per godersi lo spettacolo. Le forti critiche espresse dal reverendo Mather spinsero il governatore Phips a bloccare i processi. Il 12 ottobre il governatore britannico proibì ogni ulteriore incarcerazione o processo per stregoneria e sciolse la Corte. Ciononostante all’inizio del 1693 una Corte straordinaria riesaminò i casi di 52 persone: 49 detenuti furono assolti e a tre condannati fu commutata la pena, da allora non si verificò più alcun caso di stregoneria. Logicamente anche in Italia ci furono delle condanne per stregoneria, in posti più vicini di quello che possiamo pensare, come Cassano d’Adda o come il più famoso processo a Triora, in Liguria. Forse dovremmo seguire anche noi l’esempio di Salem, per riscoprire le mille sfaccettature della nostra storia e, perché no, per guadagnare denaro con quella che è la nostra più grande risorsa: il turismo. Vediamo ora la ricetta del Plum cake alla zucca con cuore di cioccolato.

Ingredienti:

Per il plumcake:
280 gr di zucca (peso a crudo) già cotta in forno e frullata
120 gr di zucchero
200 gr di farina 0
50 gr di farina di farro integrale
2 uova
60 ml di Olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
20 amaretti sbriciolati
Una bustina di vanillina
Un pizzico di sale
Un cucchiaio di limoncello (in questo caso homemade)
Una puntina di cannella, di zenzero e di noce moscata

Per il ripieno:
150 gr di un formaggio morbido tipo Philadelphia
60 gr di zucchero fine tipo Zefiro
100 gr di cioccolato fondente fuso
Una manciata di amaretti e cereali da colazione triturati
Un pizzico di vaniglia
Un cucchiaio di liquore alla ciliegia

Per la copertura:
60 gr di zucchero a velo
40 gr di cacao amaro
Acqua bollente
Una noce di burro (facoltativo)

Versare le uova e lo zucchero in una capiente terrina e montarle a lungo finché diventano chiare e spumose. Aggiungere l’olio, il sale e il limoncello continuando a mescolare. Incorporare ora la zucca cotta e frullata insieme agli amaretti finemente sbriciolati continuando a rimestare. Unire infine le farine setacciate con il lievito, le spezie e la vanillina lavorando l’impasto dal basso verso l’alto.
Per il ripieno:Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria tenendo il fuoco basso. Nel frattempo versare in una ciotola la Philadelphia, lo zucchero, il liquore e la vaniglia insieme agli amaretti e ai cereali accuratamente triturati. Mescolare per bene il tutto in modo da ottenere un composto ben amalgamato. Controllare il cioccolato e, quando è ben sciolto e cremoso, aggiungerlo al resto degli ingredienti rimestando velocemente. Versare circa la metà dell’impasto in uno stampo da plum cake già imburrato, rovesciare sopra il ripieno al cioccolato e versare nuovamente l’ultima parte di impasto. Cuocere a forno già caldo a 180° per 40/45 minuti.
Per la copertura (ricetta presa da Cookaround): Portare ad ebollizione poca acqua, al contempo mischiare molto bene lo zucchero a velo con il cacao amaro. Versare 2 cucchiai d’acqua nella ciotola con gli ingredienti secchi e girare fino ad ottenere una glassa liscia e senza grumi. A questo punto aggiungere una noce di burro a temperatura ambiente (nel caso si desideri ottenere – come me – una glassa più dura e compatta). Ricoprire completamente il plumcake (ormai freddo) con la glassa e lasciar riposare in frigo per un paio d’ore.

Plum cake alla zucca

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Torta al cioccolato senza uova e burro, umida e soffice come la versione classica!

09 giovedì Ott 2014

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

≈ Lascia un commento

Tag

cioccolato fondente, colazione, dolci, dolci a domicilio, dolci al cioccolato, dolci colazione, dolci dietetici, dolci facili, dolci leggeri, dolci senza burro, dolci veloci, Domicilio, facile, genuino, light, merenda, Milano, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, prodotti da forno, ricette del risparmio, ricette facili, ricette per la famiglia, ricette semplici, ricette veloci, senza burro, senza uova, torta al cioccolato senza uova e burro, torte al cioccolato, torte colazione, torte facili, torte leggere, torte morbide, veloce

TortaCioccolatolight

L’autunno è una delle mie stagioni preferite, quell’autunno che sa ancora un po’ d’estate e, anche se le giornate si accorciano, riusciamo ancora ad apprezzare le sfumature oro e rosa del crepuscolo, mentre possiamo magari approfittare dell’occasione per una bella corsetta rigeneratrice. Quell’autunno che porta con sé tanti meravigliosi colori caldi – che adoro utilizzare anche nel make-up – come l’ocra, il bronzo, il rame, il cremisi, il porpora, i toni di verde scuro, i marroni accesi come il terra di Siena bruciata e naturalmente tutte le tonalità del vinaccia e del borgogna. Troppo presto però il cielo si nasconde dietro un manto plumbeo e pesante, che fare allora per risollevare un po’ lo spirito? La finestra di casa o dell’ufficio diventa come un teatro senza più luci e colori, mentre noi guardiamo da lontano con uno sguardo quasi ipnotizzato. Quando è possibile per “risollevarmi” mi piace ascoltare un po’ di musica, ma quel genere di musica che ti fa quasi toccare lo Spazio con un dito, come – solo per citare un paio di nomi – i Pink Floyd o Mike Oldfield. Naturalmente bisogna trovare un adeguato accompagnamento a questa musica tanto bella, qualcosa di altrettanto “leggiadro” ma allo stesso tempo impeccabile nella sua semplicità. Di nuovo il cioccolato, o per meglio dire il cacao, è venuto in mio aiuto e di nuovo mi assale la curiosità di conoscere un pochino meglio questo meraviglioso ingrediente. Le origini del cacao sono già state illustrate brevemente nel nostro post sulla Torta magica al cioccolato e caffè ma, facendo qualche ricerca e scorrendo un po’ in avanti con i secoli ecco che incontriamo il nome di Cristoforo Colombo. Il grande navigatore ebbe l’occasione di assaggiare una bevanda a base di cacao nel 1502 durante il suo quarto ed ultimo viaggio in America, dove sbarca in Honduras. Facendo ritorno presso la corte di Ferdinando ed Isabella portò in omaggio alcuni semi di cacao, ma allora nessuno diede peso alla scoperta, forse a causa del sapore amaro della bevanda. Fu il conquistatore spagnolo Hernàn Cortès il primo ad intuire il potenziale del cioccolato quando, nel 1519 approdò in Messico proprio sullo stesso tratto di costa da cui era fuggito il dio piumato Quetzalcoatl, che secondo la leggenda avrebbe fatto ritorno proprio quell’anno. Non c’è da stupirsi quindi se Montezuma, vedendo Cortès adorno di oro e piume, lo scambiò per il dio serpente finalmente tornato. L’imperatore lo accoglie con tutti gli onori e, invece dell’oro gli dona delle fave di cacao che sollecitano immediatamente la curiosità di Cortès e che sembrava valessero più dello stesso oro. Il conquistatore spagnolo si impadronisce di tutto il territorio ed inizia a piantare ovunque alberi di cacao, convinto che quest’ultimo lo avrebbe reso ricco tanto quanto l’oro. Gli spagnoli impararono in fretta ad utilizzare le fave di cacao come moneta e si abituarono alla strana bevanda amara offertagli dagli Aztechi. Cortès comprese in poco tempo che il cioccolato aveva proprietà nutritive, energizzanti e stimolanti e, quando nel 1528 fu richiamato in patria portò con sé alcune fave di cacao da offrire all’imperatore Carlo V. Gli spagnoli sostituirono il pepe e il peperoncino con vaniglia, zucchero, anice e cannella rendendo così la bevanda particolarmente dolce e gradevole ai palati degli aristocratici spagnoli. La strada era ormai spianata: per tutto il ‘500 il cacao ed il suo commercio furono monopolio esclusivo degli spagnoli. E’ incredibile pensare che inizialmente il cioccolato deve la sua popolarità all’uso che se ne faceva come medicinale: era apprezzato per le sue funzioni digestive, nutrienti, antidepressive e stimolanti. Ecco infine la ricetta…

Ingredienti (io ho utilizzato una teglia quadrata 20 x 20):
400 gr di latte
150 gr di farina
50 gr di fecola
50 gr di cacao
50 gr di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
1 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
1 cucchiaio di crema liquorosa cioccolato e caffè (facoltativo)

Setacciare la farina, la fecola, il cacao, il lievito, lo zucchero e la vanillina. Rovesciare il latte in una capiente terrina insieme all’olio ed al liquore. Aggiungere gradatamente gli ingredienti secchi fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, il risultato sarà piuttosto liquido. Versare nella teglia imburrata e cuocere a 180° per 40 minuti circa (vale la solita prova stecchino). Si può accompagnare con marmellata di arance, confettura di lamponi oppure una crema al latte con fragole.

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Un assaggio di Halloween con i biscotti morbidi zucca e cioccolato

30 martedì Set 2014

Posted by Admin in Biscotti, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Ricette con la Zucca

≈ Lascia un commento

Tag

biscotti morbidi, biscotti senza burro, biscotti speziati, biscotti zucca e cioccolato, cioccolato fondente, colazione, dolci, dolci autunnali, Dolci con la zucca, dolci di Halloween, dolci senza burro, Domicilio, facile, genuino, halloween, light, merenda, Milano, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, prodotti da forno, pumpkin chocolate chip cookies, ricette autunnali, ricette con la zucca, ricette facili, ricette semplici, semplice, senza burro, zucca

Biscotti morbidi zucca e cioccoalto

Finalmente è arrivata la stagione della zucca! Questa è una delle tante cose che attendo con piacere all’arrivo dell’autunno e che rientra senza ombra di dubbio nella lista dei miei ingredienti preferiti. La zucca è un ortaggio a basso contenuto calorico, dal gusto incredibilmente dolce e vellutato e – cosa non da poco – è estremamente versatile. Si presta ad infinite varianti: nei risotti, nella pasta, nelle zuppe, nel pane, come contorno, come ripieno o come “ingrediente segreto” per preparare dolci golosi che già sanno d’autunno. Naturalmente quando si parla di dolci che contengono zucca è impossibile non pensare ad Halloween. Memore dei miei soggiorni americani ho cercato quindi di ricostruire brevemente la storia di questa festa ormai divenuta famosa anche da noi. Il termine deriva dall’inglese arcaico ed è una contrazione di “All Hallow Eve”, ovvero la vigilia di Ognissanti. Questa festività affonda le sue radici nelle antiche tradizioni della cultura celtica, principalmente rintracciabili in Irlanda. Era usanza presso i Celti cominciare l’Anno Nuovo il 1° Novembre, quando terminava ufficialmente l’estate ed iniziava il lungo e freddo inverno. Questa fase di passaggio era considerata magica e festeggiata con il nome di “Samhain”, che in antico irlandese significa più o meno “fine dell’estate”. I colori che tipicamente caratterizzavano questa celebrazione erano l’arancio ed il nero, il primo per ricordare la mietitura mentre il secondo per simboleggiare il buio dell’inverno. Era infatti questo il tempo di ringraziare gli dei per il raccolto della terra, per il bestiame ben nutrito nei verdi pascoli estivi e per le scorte assicurate per l’inverno. I Celti credevano inoltre che in questi giorni il velo che divide il mondo dei vivi da quello degli spiriti si assottiglia, permettendo così alle anime dei defunti di raggiungere la terra dei viventi. Oltretutto era costume dei Celti considerare le Fate degli esseri maligni e pericolosi. Difatti si raccontava che durante la notte di Samhain le Fate erano solite fare degli “scherzetti” agli umani, i quali lasciavano sull’uscio di casa cibo e latte allo scopo di blandirle. Un’altra storia narra che l’origine del detto “Trick or Treat” risale al tempo dei primi cristiani che, in viaggio da un villaggio all’altro, elemosinavano un tozzo di pane detto appunto “il dolce dell’anima” e che per ogni pezzo ricevuto si recitava una preghiera per le anime dei defunti della caritatevole famiglia. Nonostante l’avvento del Cristianesimo i Celti rimasero fortemente attaccati alle loro tradizioni, fu così che Papa Gregorio Magno nell’835 spostò la Festa di Ognissanti al 1° Novembre, successivamente nel X secolo fu poi aggiunta la Festa dei Morti, che si celebra ancora oggi il 2 Novembre. La festività di Halloween arrivò in America nel XIX secolo insieme agli immigrati irlandesi, fuggiti dalla loro patria in seguito ad una grave carestia. Da allora il 31 Ottobre in America si decorano le case con scheletri, fantasmi e zucche sogghignanti mentre gruppi di bambini – travestiti per l’occasione – bussano alla porta dei vicini ponendo la fatidica domanda: “Trick or Treat?”. Veniamo dunque al sodo e passiamo alla ricetta dei biscotti morbidi alla zucca e cioccolato.

Ingredienti (dosi per 32 biscottoni):
200 gr di zucca (peso a crudo) già cotta al forno e frullata
180 gr di farina
40 gr di fecola
60 gr di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
1 uovo
1 bustina di vanillina
½ bustina di lievito per dolci
100 gr di zucchero
50 gr di noci
60 gr di gocce di cioccolato
Un pizzico di sale
Un pizzico di cannella
Un pizzico di zenzero
Un pizzico di noce moscata

In una ciotola setacciare la farina, la fecola e il lievito. Versare in una seconda ciotola la purea di zucca con lo zucchero e mescolare fino a far amalgamare il tutto, aggiungere poi l’uovo e l’olio e giriamo bene con le fruste elettriche. A questo punto uniamo a poco a poco la farina, la fecola ed il lievito setacciati, continuiamo a mescolare fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo. Addizioniamo poi le noci tritate grossolanamente, le gocce di cioccolato, il pizzico di sale e le spezie. Mescolare molto bene e, aiutandosi con due cucchiai, procedere a formare i biscotti posizionandoli ben distanziati su una teglia rivestita da carta forno. Cuocere a 180° per 15 minuti circa. Per una versione croccante è possibile omettere la fecola rimpiazzandola con la farina e sostituire l’olio con 80-90 gr di burro morbido. Se piace si può eventualmente aggiungere anche una manciata di muesli.

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Nuvole di ricotta, biscotti morbidi e leggeri senza burro e uova

25 giovedì Set 2014

Posted by Admin in Biscotti, Dolci con la Ricotta, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro

≈ 1 Commento

Tag

biscotti, biscotti dietetici, biscotti facili, biscotti leggeri, biscotti light, biscotti senza burro e senza uova, biscotti veloci, cioccolato fondente, colazione, cucina italiana, dolci, Dolci con la Ricotta, dolci senza burro, dolci senza uova, Domicilio, genuino, light, merenda, Milano, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, prodotti da forno, ricette con la ricotta, ricette facili, ricette leggere, ricette light, ricette per la famiglia, ricette semplici, ricette veloci, ricotta, semplice, senza burro, veloce

BiscottiRicotta

Milano durante la settimana della moda somiglia ad una nobile signora vestita del suo migliore abito da sera per la prima alla Scala. Almeno per una settimana la città pare abbandonare l’appropriato “abbigliamento da ufficio” e si riscopre piena di lustrini, pailletes, luci abbaglianti, vetrine da sogno e musica mista al diffuso vociare degli ospiti. Sembra di trovarsi in un unico, grande, immenso party esclusivo al quale però siamo tutti invitati. Le strade diventano come una particolarissima passerella dove ognuno può fare sfoggio del suo look e del suo estro creativo, tutti ci sentiamo – almeno per qualche ora – un po’ stilisti, un po’ modelle, un po’ make- up artist, un po’ designers e un po’ fotografi…come se per una sera la magica polverina dorata di Trilly ci ammantasse tutti con il suo incanto. Milano strizza l’occhio a New York e diventa teatro di una favola moderna pronta ad accogliere tutti gli attori di scena, dimentichi di crisi, politica, economia e precariato. La “favola” italiana è qualcosa che forse tutto il mondo ci invidia e cerca di imulare: la moda, lo stile, il design, l’arte, l’opera e naturalmente il cibo! Ma le favole non fanno parte della nostra quotidianità, cosa c’è di romantico ed affascinante in essa? Ecco, possiamo trovarci epopee di famiglie, di speranze, di successi, di grandi idee e capacità di rinnovarsi proprie di noi italiani, possiamo trovarci la nostra storia – quella vicina, vera e non la chimera – ed imparare da New York che anche noi possiamo andarne fieri. Per questo durante le occasioni speciali mi piace gironzolare non solo di sera, laddove la città presenta il suo lato migliore, ma anche la mattina presto – magari di sabato – quando la città è silenziosa, i negozi ancora chiusi ed i tram semivuoti passano spediti tra le strade deserte. Un buon cappuccino cremoso è d’obbligo per iniziare una passeggiata del genere, una volta uscita un sacchetto di juta e raso spunta dalla borsa di cuoio rossa, i nastri che si allargano per permettermi di afferrare i miei biscottini morbidi alla ricotta. Un biscotto semplice, una colazione per vie storiche e chic, un modo tutto mio per visitare la Milano d’oggi e ricordare quella che non c’è più. In attesa dell’apertura dei negozi abbandono le vie principali preferendo passeggiare lungo alcune viette pittoresche rimaste: Via San Maurilio, Via Santa Marta, Via del Bollo, Via Sant’Orsola, Piazza Borromeo, Via Morigi, Via Luini, Via Cappuccio e poi indietro per Via Torino. Inevitabilmente il pensiero torna alla Vecchia Milano e a quel quartiere poco lontano che non esiste più, un quartiere ricco di storia e di popolo, brulicante di negozi, artigiani e mestieri. La borgata di cui si parla è il Bottonuto, antico quartiere medievale che comprendeva la zona tra Piazza Duomo, via Larga, Piazza Fontana e Missori. Si trattava di un rione particolarmente antico e pittoresco, composto da un dedalo di stradine, chiese, botteghe, ambulanti, vecchie case e lupanari. Tra il 1928 e l’immediato dopoguerra si procedette alla demolizione dell’intero quartiere, ufficialmente per risanarlo rendendolo più pulito e sicuro, ufficiosamente cedendo alle speculazioni edilizie dell’epoca. Qualunque sia la verità resta il fatto che la Chiesa di San Giovanni in Conca, la Chiesa di San Giovanni in Laterano, la cosidetta “Manica Longa” del Palazzo Reale, Via Tre Alberghi, Via Visconti e Via Bottonuto non esistono più ma l’attento visitatore può osservare, cercare le tracce e ricostruire cosicché certe storie sopravvivano al tempo ed all’oblio. Dopo tanto discorrere, veniamo infine alla ricetta.

Nuvole di Ricotta con Cioccolato Fondente

Nuvole di Ricotta con Cioccolato Fondente

Ingredienti:
150 gr di ricotta vaccina
180 gr di farina
120 gr di zucchero
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di limoncello (nel mio caso homemade)
½ bustina di lievito
60 ml di latte
2 cucchiai di Olio Evo

Versare la ricotta in una ciotola e lavorarla finché non diventa bella cremosa, aggiungere pian piano la farina ed il lievito setacciati alternandoli al latte. Unire infine l’olio Extra Vergine di Oliva, il sale ed il limoncello. Mescolare fino ad ottenere un composto ben amalgamato ed omogeneo, stendere l’impasto, formare i biscotti e cuocere a 180°, forno ventilato per 10-12 minuti. Si conservano morbidi per diversi giorni e sono perfetti sia per essere inzuppati nel latte che per essere gustati con marmellata o crema alla nocciola.

BottonutoMix

Ringrazio Milan l’era inscì per le belle foto della Vecchia Milano.

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Polpette speziate: la via delle spezie in una polpetta

18 giovedì Set 2014

Posted by Admin in Polpette, Secondi

≈ Lascia un commento

Tag

coriandolo, cumino, curry, Domicilio, facile, genuino, Milano, Polpette, polpette al forno, polpette speziate, ricette facili, semplice, spezie, veloce, via delle spezie, zenzero

BeFunky_Polpette

A volte accade di aprire un armadietto della cucina e di trovarci una storia dentro, insieme a tanti colori e profumi che ci narrano le avventure di re, principesse, guerrieri coraggiosi, mercanti ed eroi vagabondi. A volte basta poco per viaggiare, ed il vasetto di spezie di casa diventa una sorta di Lampada di Aladino: ogni chicco, ogni granello è un piccolo tesoro con un segreto da scoprire. Il termine “spezie” deriva dal latino “species”, che oltre al significato originario di “specie”, nel Medioevo ha poi aggiunto quello di “derrate” per diventare infine sinonimo di “droghe”. Tornando indietro nel tempo scopriamo che gli Antichi Egizi utilizzavano ampiamente le spezie già dal 2600 a.C.: agli schiavi impegnati nella costruzione della piramide di Cheope infatti venivano forniti cibi speziati allo scopo di mantenerli in forze e proteggerli dal rischio di epidemie. Nel papiro di Ebers, risalente al XVI secolo a.C., sono descritti numerosi rimedi a base di spezie ed erbe aromatiche e, non da ultimo, gli Egizi utilizzavano le spezie per imbalsamare i corpi dei defunti. Le spezie erano considerate merce preziosa anche nella Bibbia: l’Arca dell’Alleanza era stata unta da Mosè di cassia e cannella mentre Salomone ricevette spezie ed erbe aromatiche dalla regina di Saba, oltre ad oro e pietre preziose. I Fenici erano abili mercanti e grandi navigatori e furono proprio loro ad avere il merito di aver portato le spezie presso i popoli del Mediterraneo, tanto che le pregiate droghe vennero anche chiamate “merce fenicia”. I Greci riservavano alle spezie un uso prevalentemente sacro e religioso, in particolare per trovare un canale di comunicazione con gli dei. A Callipolis un’antica iscrizione ricorda il sacrificio ad Apollo di spezie e carni allo scopo di scongiurare epidemie. Persino Sofocle racconta come a Tebe si cercò di fronteggiare la pestilenza con spezie ed aromi. Nelle scuole di medicina si cercò in seguito di catalogare i vari effetti curativi e medici delle spezie relazionandoli con osservazioni empiriche. L’uso delle spezie si espanse anche in cucina, dove venivano utilizzati coriandolo, cumino ed anice, tutt’ora presenti nella cucina greca. Si racconta infine che la poetessa Saffo si procurasse menta, cannella ed aneto dall’Oriente e che le usasse per profumare il suo corpo e quello delle sue compagne. I Romani appresero l’uso delle spezie dagli Etruschi e dai Greci, mentre fu proprio Apicio con il suo “De re coquinaria”a consacrarne definitivamente l’utilizzo in cucina. Un posto d’onore era riservato al pepe e, come scrive Marziale, era pressoché onnipresente nelle feste. Durante il regno di Augusto un’intera flotta era riservata al commercio delle spezie, il viaggio per raggiungere l’Estremo Oriente durava almeno due anni, finché un mercante greco chiamato Hippalus nel I secolo d.C. scoprì l’andamento stagionale dei Monsoni. Questo permise di dimezzare i tempi del viaggio e dette una considerevole spinta allo sviluppo dei commerci, che proseguirono fino alle invasioni barbariche. Il pepe era considerato talmente prezioso che spesso veniva utilizzato anche come moneta di scambio, basti ricordare che Alarico, re dei Goti, dopo aver assediato Roma pretese un riscatto di oro, argento, sete e…oltre una tonnellata di pepe! Nel Medioevo invece si usava offrire come digestivo o leccornia vari tipi di spezie ricoperte di miele, anticipando così l’invenzione della caramella…ma questa è un’altra storia e proseguiremo il racconto col prossimo piatto speziato!

Ingredienti:

500 gr di carne trita mista
1 uovo
1 peperone rosso di medie dimensioni
1 confezione da 125 gr di fagioli rossi
1 fetta di pane raffermo
3-4 cucchiai di pecorino (o altro formaggio a piacere)
Sale rosa dell’Himalaya qb
Un ciuffo di coriandolo
Un pizzico di curry
Un pizzico di zenzero
Una puntina di cumino

Per prima cosa arrostire e togliere la pelle al peperone, dopodiché tagliarlo a piccoli pezzetti. A questo punto mettere in una capace terrina la carne trita, l’uovo, il pane raffermo sbriciolato finemente, i fagioli sgocciolati e frullati, il pecorino, il sale, il coriandolo sminuzzato e tutte le spezie. Mescoliamo fino ad ottenere un composto fine ed omogeneo e procediamo formando tante piccole polpette di uguali dimensioni che posizioneremo sulla teglia coperta da carta forno. Cuocere a 180/200° a forno ventilato per 20 minuti circa. Si può servire accompagnata da un’insalata di datterini, cetrioli,taccole, friggitelli e feta.

spezie2OK

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Chisulina, schisulina o chisolina, ovvero la schiacciatina mantovana con lievito madre

08 lunedì Set 2014

Posted by Admin in Lievitati Salati

≈ Lascia un commento

Tag

chisulini, cucina italiana, cucina regionale, dolci a domicilio, Domicilio, facile, focaccine croccanti mantovane, genuino, Lievito Madre, merenda, Milano, prodotti da forno, ricette con lievito madre, ricette conlicoli, ricette facili, ricette tradizionali, schiacciatine con strutto, schiacciatine mantovane, semplice

chisuliniok

Ebbene, per una volta ho ceduto anch’io alla tentazione di provare ad utilizzare lo strutto, sempre in limitata quantità naturalmente. Di tanto in tanto possiamo concederci il lusso di dimenticare le calorie per ricordare invece cose che altrimenti andrebbero perdute nei meandri della memoria collettiva. D’altronde non possiamo negarci un po’ di tempo per una piccola leccornia che – oltre al suo sapore inconfondibile – porta con sé anche l’aroma unico delle cose di una volta. Tempo per ricordare quando non c’era il “fast food” e quando tutto era davvero a chilometri zero. Tempo per ricordare le nostre radici, osservando quei volti così fieri e dignitosi. Tempo per rendersi conto che la semplicità e la continuità possono andare di pari passo col progresso e la tecnologia. I chisulini ci parlano di questo ed altro ancora. Ci svelano di serate trascorse ad osservare le stelle…quando le stelle si vedevano ancora, di spericolati bagni nel grande fiume – così generoso e temibile al contempo -, di una campagna verde e brulicante di vita, di scampagnate in bicicletta e – com’era quasi ovunque in Italia – di una cucina che era quasi un rituale familiare. La schiacciatina mantovana è una sorta di focaccina friabile e secca, bassa e croccante che gli scolari acquistavano dal panettiere prima di andare a scuola. Ne uscivano con il loro involucro di carta contenente la fragrante chisulina che profumava tutta la cartella in attesa dell’ora della merenda mattutina. La vera chisulina deve essere fatta con lo strutto, può anche essere fatta solo con Olio EVO, ma il sapore e la consistenza sono diversi. Al giorno d’oggi si vendono in confezioni di circa 300-400 grammi e quando si è in zona è d’obbligo farne scorta…anche perché solitamente durano molto meno del previsto! Andando al Fidenza Village si può infatti approfittare della vicinanza e fare un bel giretto esplorativo, le pittoresche cittadine ed il verde rigoglioso della campagna valgono bene una deviazione, senza contare che nel territorio si mangia benissimo. Coloro che non hanno mai assaggiato i tortelli di zucca potrebbero pensare ad una pausa enogastronomica prima o dopo lo shopping. Che dire poi dei salumi? Dovremmo aprire un discorso a parte solo per coppa, salame mantovano, pancetta e culatello. A circa 10 minuti dallo svincolo autostradale troviamo lo splendido borgo di Fontanellato – Bandiera Arancione del Touring Club Italiano – con la meravigliosa Rocca di San Vitale. Tra le meglio conservate in Italia, la Rocca ci permette di ammirare uno dei capolavori del manierismo italiano, ossia l’affresco del Parmigianino della “Saletta di Diana ed Atteone”. Per gli appassionati di antiquariato invece troviamo un bellissimo e vasto mercatino ogni terza domenica del mese. Volendo procedere, dopo circa mezz’ora si arriva nei luoghi tipici delle schiacciatine. Camminiamo sotto i portici di Guastalla ed ammiriamo la sorprendente e maestosa piazza di Gualtieri e, mentre torniamo indietro un borghetto coglie la nostra attenzione, un borgo dal nome simpatico e dal passato illustre ormai preda dell’oblio. Ecco Brescello, ed è subito storia, anzi commedia ma di quelle commedie un po’ amare per cui eravamo famosi noi italiani una volta. La commedia che ci racconta sorniona di miserie, disgrazie e calamità, la commedia che parla di gente orgogliosa ma che sa sorridere, la commedia che abbiamo ormai dimenticato ma che quando viene rispolverata fa venire ancora un pizzico di nostalgia. Di primo acchito la piazza pare più piccola del previsto, ma guardandola meglio la si scopre bella, curata e…incredibilmente giusta. Oltre alle architetture immutate solo due statue ricordano l’immemore fama, statue che pare vogliano muoversi e liberarsi, imprigionate in un attimo diventato eterno. Ma veniamo infine alla ricetta delle schiacciatine mantovane o chisulini.

Ingredienti:
380 gr di farina 0
150 gr di acqua a temperatura ambiente
140 gr di licoli rinfrescato
60 gr di strutto
60 gr di Olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
12 gr di sale

Per prima cosa sciogliere il lievito nell’acqua e girare finché non si forma una schiumetta bianca. Aggiungere la farina ed unire a poco a poco i grassi, addizionare infine il sale e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo. L’impasto sarà piuttosto unto e “sudato”. Rovesciare su una spianatoia infarinata lavorando e battendo brevemente l’impasto. Mettere in una ciotola e lasciar lievitare in un luogo tiepido per circa due ore. Trascorso questo tempo formare delle palline di circa 40-50 gr che provvederemo a stendere per dare loro la tipica forma ovale o rettangolare. Posizionare su delle teglie coperte di carta forno e lasciar lievitare per altre 2 ore. Accendere il forno a 200° ventilato e lasciar cuocere per circa 15-20 minuti. La schiacciatina deve essere dorata ma non brunita. Lasciar raffreddare completamente prima di mangiare, i giorni successivi sono diventate ancora più buone e croccanti!

Brescello2

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Torta rovesciata alle pesche con ingrediente segreto (senza burro)

02 martedì Set 2014

Posted by Admin in Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

≈ Lascia un commento

Tag

antiage, antiossidante, caramello, colazione, cucina italiana, dolci, dolci a domicilio, dolci con la frutta, Dolci con la Ricotta, dolci con le pesche, dolci italiani, dolci leggeri, dolci senza burro, Domicilio, genuino, light, maschera illuminante fai da te, merenda, Milano, noci, olio di nocciolo di pesca, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, pesche, prodotti da forno, ricette bambini, ricette facili, ricette leggere, ricette light, ricette per la famiglia, ricette semplici, ricette veloci, ricotta, senza burro, torta rovesciata, torte senza burro, veloce, vitamina A

tortarovesciata1ok

Girovagavo col pensiero alla ricerca di ispirazione, girovagavo cercando frutti e profumi che sanno ancora d’estate, girovagavo inseguendo luoghi dove le emanazioni cittadine diventano solo una leggera e lontana nebbiolina. Dopo le numerose ed abbondanti piogge la scelta di un corso d’acqua ci è parsa quasi naturale. Elemento che spinge in maniera ancestrale ad essere amato e rispettato. Dagli albori della storia l’uomo ha sempre costruito vicino fiumi e sorgenti, forse non solo per “mera sopravvivenza” ma anche per ragioni più profonde ed arcaiche. Magari la vicinanza con l’acqua ci rassicura col suo scorrere costante ed il suo colore cristallino, magari ci tranquillizza con la sua melodia sempre uguale e diversa, magari è l’armonia con la flora e la fauna circostante che ci spingono ad esserlo anche con noi stessi, magari è il rispetto per questa forza della natura che dà vita ma che può anche metterci in pericolo – se non la consideriamo adeguatamente. Questa volta abbiamo deciso di fare una capatina in un posto magico e poco conosciuto a circa un’ora di auto da Milano. Si tratta di un luogo dalla posizione quanto mai singolare: si trova infatti alla confluenza di tre valli bergamasche (Brembana, Brembilla ed Imagna) e di due fiumi (il Brembo e l’Imagna). La posizione felice fa sì che la zona sia abitata sin dalla lontana Preistoria, furono poi i Romani a governarla per ben quattro secoli ed a lasciarci varie testimonianze del loro passaggio. In seguito il territorio fu teatro di feroci scontri tra guelfi e ghibellini, tanto che per evidenti ragioni difensive nella zona sorsero parecchi castelli e fortificazioni. Il maniero che qui sorse fu presto oggetto di numerose leggende ed un alone di mistero parve addensarsi attorno ad esso, forse proprio a causa della fama sinistra di cui godevano i proprietari. Proprio durante il Medioevo è stato costruito il ponte – che per moltissimo tempo fu l’unica via di accesso alla valle – che è tutt’ora percorribile, consentendo una visita a metà tra il naturalistico e l’archeologico, senza dimenticare il fascino che indiscutibilmente hanno questi luoghi così arcani ed enigmatici. Si accede poi all’antica Dogana, dove il doganiere controllava il porto, riscuoteva il pedaggio e controllava i viandanti e le merci che transitavano tra la Serenissima ed il Ducato di Milano. Il castello venne distrutto dalla Repubblica di Venezia, le rovine furono scoperte solo quattro secoli dopo, oggi vi troviamo un lussuoso albergo. Per finire troviamo una bellissima passerella sospesa sull’acqua costruita nel 1878 che, col fiume in piena è davvero un’attraversata affascinante ed indimenticabile. Tornando però alla mia ricerca di ispirazione, ho alla fine deciso di preparare una torta rovesciata senza burro con le pesche, fantastico frutto di stagione, pieno di gusto e vitamine. La pesca è infatti ricca della preziosissima Vitamina A, contiene inoltre le Vitamine B, C ed E ed ha capacità rimineralizzanti in quanto fonte di ferro, zolfo, manganese, fosforo, magnesio e potassio. L’olio che si ottiene dalla spremitura del nocciolo di pesca ha una texture particolarmente leggera e proprietà simili all’olio di Albicocca. Ha spiccate proprietà nutritive, idratanti, emollienti e rigeneranti, è ottimo come antirughe ed antiossidante naturale. Trattandosi di un olio leggero è adatto a pelli sensibili, infiammate o secche. E’ un ottimo struccante e l’abbondante quantità di betacarotene rendono quest’olio perfetto per favorire l’abbronzatura. Possiamo preparare una maschera illuminante tagliando a pezzetti una bella pesca matura, cuocerla un pochino sul fuoco per ammorbidirla, una volta fredda aggiungiamo un cucchiaino di miele ed uno di avena. Applicare uniformemente sul viso e lasciare agire per circa 10/15 minuti. Alla fine del trattamento la vostra pelle sarà luminosa e vellutata, proprio come la proverbiale pesca! Possiamo inoltre preparare una maschera nutriente, volumizzante e sebo-regolatrice per i capelli frullando delle pesche ed aggiungendo dell’argilla verde e, possiamo poi arricchirla con olio di lino o di ricino. In caso di capelli grassi possiamo aggiungere olio essenziale di eucalipto, limone o lavanda. L’olio essenziale di geranio è l’ideale per i capelli crespi con doppie punte. Dopo tante chiacchiere ecco la ricetta…

tortarovesciataDue

Ingredienti per uno stampo da 26 cm:
3 pesche grandi
200 gr di farina
50 gr di fecola
100 gr di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
200 gr di stracchino “light” allo yogurt (sostituibile con della normale ricotta vaccina)
180 gr di zucchero
100 ml di latte
2 uova
2 cucchiai di crema al limoncello  (sostituibili con la scorza di mezzo limone bio)
Un pizzico di sale
Un pizzico di vaniglia
Una bustina di lievito per dolci
Una manciata di noci frullate
Per il caramello:
150 gr di zucchero
1 tazzina di acqua

Separare gli albumi dai tuorli e mescolare questi ultimi con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso. Uniamo – sempre mescolando – l’olio, la crema al limoncello e lo stracchino “setacciato” con lo schiaccia patate. Continuare a mescolare fino ad avere una miscela liscia e cremosa. Setacciamo ora la farina, la fecola, il lievito e la vanillina ed aggiungiamoli lentamente al resto dell’impasto. Nello stesso tempo aggiungiamo poco alla volta anche il latte. Tagliare a pezzettini una delle pesche e mescolarli all’amalgama. A questo punto montiamo a neve ben ferma gli albumi ed aggiungiamoli pian piano all’impasto. Imburrare una teglia da 26 cm (possibilmente non a cerniera o rivestita sul fondo di carta forno) e posizionare gli spicchi di pesca spolverando sopra la farina di noci. Prepariamo ora il caramello versando lo zucchero e la tazzina d’acqua in un pentolino antiaderente, far andare a fuoco piuttosto vivace e non toccare finché lo zucchero non avrà assunto un bel colore biondo-ambrato. Versare uniformemente – ma con molta cautela – sugli spicchi di pesca e riversare subito sopra l’impasto. Infornare a 180° per 35-40 minuti (vale la prova stecchino, come sempre). Facendo attenzione a non scottarsi rovesciare immediatamente la tortiera e lasciar freddare.

AcquaOK

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Risotto al vino rosso con radicchio e salsiccia

27 mercoledì Ago 2014

Posted by Admin in Risotti

≈ Lascia un commento

Tag

antiage, antiossidante, Domicilio, maschera astringente, Milano, purificante, radicchio, ricette facili, Risotto, risotto al vino rosso, salsiccia, scrub anticellulite, semplice, Tuscia, vino rosso

risottovinoreserved

Ecco dunque un altro vino, un’altra bottiglia da scoprire, altri profumi e sapori che ci raccontano di terre da esplorare e storie da spolverare. Un vino dal vivace colore rosso rubino, che ci palesa la sua gioventù strizzando l’occhio ad una patria di antiche tradizioni e vestigia. Al palato lo troviamo armonico e vivace, dagli aromi lievemente fruttati. Come per la “Torta al vino rosso e cioccolato” si tratta di un vino rosso proveniente dalla Tuscia. Questo è il nome, forse oggi non molto conosciuto, attribuito all’Etruria a partire dalla Tarda Antichità/Alto Medioevo. La denominazione indicava in origine un vasto territorio che comprendeva la Toscana, l’Umbria e l’Alto Lazio, poi suddiviso in tre macroaree: la Tuscia romana, la Tuscia ducale e la Tuscia longobarda. La peculiarità di quest’area è il trovarsi su un territorio di origine vulcanica, le cui caratteristiche lo rendono particolarmente adatto alla coltivazione della vite, regalandoci dei vini gustosi e profumati come il sopracitato rosso. Altre singolarità ereditate dai vulcani inattivi sono le numerose acque minerali e termali oltre a suggestivi quanto sconosciuti paesaggi da favola di Canyon coperti da una fitta e selvaggia vegetazione. Ricordiamo inoltre le innumerevoli zone archeologiche, i castelli e le rocche; luoghi magici e misteriosi dove è più facile sentir parlare inglese che italiano. Tornando dunque a parlare dei benefici del vino e della vite, l’ultima moda presso terme e centri benessere è la vinoterapia. Studi recenti hanno infatti dimostrato che il nettare di Bacco ringiovanisce la pelle, ne migliora il tono, contrasta i radicali liberi e ragala freschezza e vitalità. Possiamo però approfittare anche noi delle proprietà cosmetiche del vino mentre stiamo tranquillamente a casa nostra in attesa della prossima vacanza, preparando uno scrub anticellulite per le gambe mescolando vino rosso, olio di oliva, caffè, miele e zucchero di canna (se li avete potete aggiungere qualche goccia di olio essenziale di rosmarino, lavanda o limone). Applichiamo il composto massaggiando e – quando è possibile – lasciarlo in posa qualche minuto prima di risciacquare. Al termine la nostra pelle sarà liscia e levigata, priva del “grigiore” tipico delle cellule morte. Per quanto riguarda il viso invece, possiamo avvalerci delle proprietà astringenti ed antiossidanti dell’uva: frulliamo una decina di acini d’uva, aggiungiamo un paio di cucchiai di vino rosso, del miele di arancio e yogurt. Possiamo aggiungere argilla verde per la pelle grassa o farina d’avena per le pelli sensibili. Applicare su tutto il viso insistendo sulla “zona T” e lasciare in posa per circa 15-20 minuti. Veniamo infine alla ricetta del risotto…

Ingredienti:
200 gr di riso
1 scalogno
3 cucchiai di olio EVO
1 noce di burro
150 gr di salsiccia
140 gr di radicchio
1 bicchiere di vino rosso
Sale qb
Brodo qb
Parmigiano e casera per mantecare

Per prima cosa mettiamo a bollire l’acqua e teniamoci a disposizione circa un litro di brodo vegetale. Nel frattempo mettere sul fuoco in una pentola antiaderente con lo scalogno sminuzzato, l’olio e la noce di burro. Una volta imbiondito aggiungiamo la salsiccia privata della pelle e tagliata a pezzettini ed infine aggiungiamo il radicchio. Lasciar soffriggere il tutto dopodiché aggiungere il riso e far tostare per qualche minuto mescolando continuamente. Aggiungere il bicchiere di vino rosso e far sfumare. A questo punto versare il brodo poco a poco e mescolare fino a cottura ultimata.Aggiustare di sale, quindi mantecare con parmigiano reggiano e, se vi piace, del formaggio casera. Nel mio caso ho servito su cestini di parmigiano precedentemente preparati. Buon Appetito!

fotorbarbaranoOK

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Direttamente dai “ruggenti anni ‘20” … la chiffon cake ai frutti di bosco

19 martedì Ago 2014

Posted by Admin in Dolci Americani, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro

≈ Lascia un commento

Tag

chiffon cake, dolci, dolci a domicilio, dolci casalinghi, dolci colazione, dolci morbidi, dolci senza burro, dolci soffici, Domicilio, facile, frutti di bosco, genuino, merenda, Milano, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, prodotti da forno, ricette americane, ricette colazione, ricette dolci, ricette facili, ricette veloci, semplice, senza burro, torte, torte senza burro

 

chiffonbisOK

Orbene, è ora che anch’io mi lanci e provi la celebre Chiffon Cake! Durante i miei vagabondaggi sul web mi è capitato spesso di imbattermi in questa torta americana, conosciuta per la sua eccezionale altezza e la consistenza soffice e vellutata. Ne ho viste numerose varianti, tutte fantasiose e golosissime ed ho deciso – di conseguenza – di armarmi di uno stampo adeguato e provare anch’io la mia semplice versione. Si dice che la torta sia nata nel 1927, e per ricordare “i ruggenti anni ‘20” per questa volta ho deciso di rendere le foto della torta un po’ “vintage”. La storia di Hanry Baker e della creazione della sua prestigiosa torta è proprio il genere di avvenimento attorno a cui è facile costruire una leggenda. Gli elementi ci sono tutti: un dolce buonissimo, un ingrediente segreto, il glamour di Hollywood, l’alone di mistero e persino un personale agente pubblicitario! Ma finalmente passiamo al racconto della leggenda. Henry Baker arrivò in California nel 1923, nessuno sa con precisione da dove venisse e cosa lo avesse portato a Los Angeles, sappiamo però che viveva con l’anziana madre, che faceva l’assicuratore ma che amava preparare torte e sperimentare nuove ricette. Furono circa 400 i tentativi prima di trovare la ricetta perfetta, ma Henry Baker alla fine raggiunse il suo scopo e nel 1927 nacque la Chiffon Cake. Prima di allora il mondo della cakes americane era diviso in due filoni principali: quello delle torte spumose che si gonfiavano principalmente grazie alla montatura delle uova e quelle contenenti il burro che si gonfiavano grazie all’aggiunta del lievito chimico. Il segreto della Chiffon Cake era l’abbinamento dei due metodi, affidandosi sia alle uova montate che al lievito chimico, ma il fattore determinante e il vero “ingrediente misterioso” era proprio l’olio vegetale. La sua creazione fu un vero successo, tanto che abbandonò ben presto il suo lavoro di assicuratore per diventare pasticcere. In seguito Baker ebbe quella che lui stesso definì “un’illuminazione cosmica” portando un assaggio della sua Chiffon Cake al ristorante Brown Derby dove per parecchio tempo fu l’unico dessert proposto in menù. Con il Brown Derby arrivarono i primi riconoscimenti e soddisfazioni: la torta divenne ben presto il dolce preferito dalle star di Hollywood e Baker dovette lavorare ben 18 ore al giorno per produrre le 40 torte richieste dal ristorante. Dopo aver gelosamente custodito la ricetta per vent’anni nel 1947 Henry Baker vendette la sua ricetta alla General Mills spiegando che “in questo modo Betty Crocker poteva rivelare il segreto alle donne d’America”. La ricetta divenne pubblica solo l’anno successivo, quando Betty Crocker (acronimo della stessa General Mills) pubblicò un opuscolo con ben 14 ricette. Negli anni ’50 e ’60 divenne la torta più alla moda, quella che – almeno una volta – tutti dovevano provare a fare. Come è facilmente intuibile, il nome deriva dal noto tessuto, la cui caratteristica è proprio l’essere leggero ed impalpabile. La Chiffon Cake è stata un exploit di consensi, grazie soprattutto – come già detto – alla sua morbida scioglievolezza. A mio modesto parere, un’ottima rivale nostrana potrebbe essere la Torta Paradiso, che non ha assolutamente nulla da invidiare in quanto a morbidezza e sapore. La ricetta da me adottata è quella della Torta Paradiso senza burro dell’Arabafelice, che in futuro mi piacerebbe riproporre con qualche variante. Ma veniamo infine alla ricetta…

Ingredienti:
250 gr di farina
250 gr di zucchero extrafine
1 bustina di cremor tartaro
1 bustina di lievito per dolci
5 uova intere
110 gr di acqua tiepida
100 gr di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
Un pizzico di vaniglia bourbon
Un pizzico di sale
40 gr di frutti rossi congelati

Setacciare in un capiente contenitore la farina, lo zucchero, il lievito ed il pizzico di sale. Versare nel boccale del minipimer i frutti rossi scongelati e frullare con l’acqua tiepida (se volete potete sostituire con del semplice succo di frutti rossi per un totale di 150 ml). Fare un buco nel centro degli ingredienti secchi setacciati (come per la pasta fresca) e versare i tuorli, l’olio EVO, la vaniglia e l’acqua emulsionata con i frutti rossi. Mescolare con lo sbattitore fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo. Procediamo quindi montando a neve molto ferma gli albumi con il cremor tartaro, una volta terminato unire pian piano la montata al composto di tuorli e farina. Procedere con calma, amalgamando gli albumi montati a più riprese e sempre mescolando con la spatola dal basso verso l’alto. Versare il composto in uno stampo, che non sia imburrato né infarinato, e cuocere a 160° per 50 minuti ed a 175° per altri 10 minuti. Una volta cotto (verificare con la prova stecchino) capovolgere lo stampo e lasciar raffreddare il dolce. Se non siete in possesso dell’apposito stampo dotato di piedini potete usufruire del collo di una bottiglia lasciando la Chiffon Cake sottosopra fino a completo raffreddamento. A questo punto sformiamo delicatamente passando lungo tutto il bordo un coltellino a lama liscia. Possiamo infine ricoprire con del semplice zucchero a velo, della glassa zucchero e nocciole o glassa al cioccolato. Volendo, possiamo coccolarci con una ganache al cioccolato e completare con frutti rossi freschi.

chiffonbis1

Condividi:

  • Facebook
  • Pinterest
  • WhatsApp
  • Twitter
  • Tumblr
  • LinkedIn

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
← Vecchi Post

Ora siamo anche su Facebook, ricordate di mettere “mi piace”!

Ora siamo anche su Facebook, ricordate di mettere “mi piace”!
Follow nonsiamofoodblogger on WordPress.com

Google Translate

Fotogallery

Tronchetto di Natale
Bavarese ai tre cioccolati di Luca Montersino
Bavarese ai tre cioccolati di Luca Montersino
Bauletti decorati a mano con decoupage.
Bauletti decorati a mano con decoupage.
Pandoro al Cioccolato e Ombretto Minerale
I nostri Saponi Naturali
Cheesecake Lamponi e Cioccolato Bianco
Assaggi1
Assaggi
Cuore Pasquale
La Torta Giuanduiotto di Guido Castagna
La Torta Giuanduiotto di Guido Castagna
Panbrioches con crema pasticcera
Crema di Mascarpone e Yogurt con Coulis di Pesche
Crema di Mascarpone e Yogurt con Coulis di Pesche
Fenice disegnata a mano con pirografo.
Fenice disegnata a mano con pirografo.
I nostri Saponi Naturali
Lemon Curd Cheesecake
Colomba Pasquale
Corona di panbrioches con crema di marroni
Brioches con Esubero di Lievito Madre
Brioches con Esubero di Lievito Madre
Pangoccioli con lievito madre
Rotolo Nutella e Mascarpone
Torta al vino rosso senza burro
Cookies al Farro con Cioccolato Bianco e Mirtilli
Torta magica alla nocciola
Torta magica cioccolato e caffé
Pan di Spagna di Luca Montersino
Pan di Spagna di Luca Montersino
Chisulini
Focaccia col Formaggio di Recco
Focaccia Morbida alla Ricotta
Torta Yogurt e Cioccolato Light
Sbriciolata Ciliegie e Ricotta
Pizza Alta con lievito madre
Torta Fredda Yogurt e Fragole
Cheesecake al Caffè
Il nostro Olio e il Pane con lievito madre
Plum cake alla zucca
Torta Paradiso
Biscotti Integrali al miele
Acqua Detox
Crema cioccolato e caffè
Limoncello homemade, fatto con limoni di Sicilia rigorosamente Biologici.
Limoncello homemade, fatto con limoni di Sicilia rigorosamente Biologici.
Crema al limoncello homemade, fatta con limoni di Sicilia rigorosamente Biologici
Crema al limoncello homemade, fatta con limoni di Sicilia rigorosamente Biologici
Crostata con Composta di Pesche
Crostata di Ciliegie
Torta rovesciata alle pesche
Crepes Classiche
Tiramisù al Pandoro con cema senza uova
Crema pasticcera di Luca Montersino
Biscotti morbidi zucca e cioccolato
Stelle del Mattino
Nuvole di Ricotta
Risotto al vino rosso con radicchio e salsiccia
Muffin Salati Prosciutto e Formaggio
Insalata di Pollo e Patate
Petto di Pollo con i Peperoni
Risotto Asparagi e Speck
Tagliatelle al ragù
Spezie
Cold Cream al Burro di Karitè ed Olio di Vinaccioli, con profumo di Iris.
Cold Cream al Burro di Karitè ed Olio di Vinaccioli, con profumo di Iris.
Sapone di Aleppo fatto solo con il nostro Olio Extra Vergine di Oliva ed Olio di Alloro fatto da noi.
Sapone di Aleppo fatto solo con il nostro Olio Extra Vergine di Oliva ed Olio di Alloro fatto da noi.
Morphe 35C Aperta
Urban Decay Ultimate Basics
BlueRoseWP
Cupole al tramonto dal Pincio
Un angelo a guardia del castello
Lavanda
Borgo
Tramonto
Terrazza
Lago
Roma
Bottonuto

Articoli recenti

  • Il Tronchetto di Natale…che auspica alla Primavera
  • Caravaggio e La Vocazione di San Matteo
  • La nostra Ghirlanda fai da te…senza buco!
  • Torta Soffice Albumi e Ricotta, ricetta semplice
  • Ciambella alla panna e gocce di cioccolato, ricetta semplice

Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi via e-mail.

Gustosa Ricerca – ricette di cucina e motore di ricerca di ricette
Ricercadiricette.it

Ci trovi anche su:

Categorie

  • Antipasti
  • Arte
  • Bavaresi
  • Bevande della Salute
  • Biscotti
  • Cheesecake
  • Ciambelle
  • Composte e Marmellate
  • Contorni
  • Crostate
  • Diario di Viaggio
  • DIY, Craft and Decoration
  • Dolci al Cioccolato
  • Dolci al Cucchiaio
  • Dolci Americani
  • Dolci con la Ricotta
  • Dolci di Carnevale
  • Dolci di Natale
  • Dolci di Pasqua
  • Dolci e Torte per la Colazione
  • Dolci Estivi
  • Dolci senza burro
  • Domicilio
  • Feste ed Eventi
  • Finger food
  • Gelati
  • Insalate
  • Lievitati Dolci
  • Lievitati Salati
  • Liquori
  • Make up e Bellezza Naturale
  • Muffin
  • Pasta Fresca
  • Piatti Etnici
  • Piatti Unici
  • Pizze e Focacce
  • Plumcake
  • Polpette
  • Preparazioni di Base
  • Primi
  • Ricette con Esubero di Lievito Madre
  • Ricette con la Zucca
  • Ricette Estive
  • Ricette Vegan
  • Risotti
  • Salse e Condimenti
  • Secondi
  • Senza glutine
  • Smoothies e Frullati
  • Torte
  • Torte magiche/Magic cakes
  • Torte Salate
  • Truccabimbi
  • Vacanze Alternative
  • Zuppe e Vellutate

Tag

antiage antiossidante biscotti facili biscotti leggeri biscotti light biscotti senza burro cacao cioccolato cioccolato fondente colazione cucina italiana cucina tradizionale dolci dolci a domicilio dolci al cioccolato dolci colazione Dolci con la Ricotta dolci con lo yogurt dolci di Natale dolci estivi dolci facili dolci leggeri dolci light dolci semplici dolci senza burro dolci veloci Domicilio facile genuino Lievito Madre light merenda Milano olio EVO olio extra vergine d'oliva panna primi facili primi piatti veloci primi semplici primi veloci prodotti da forno purificante regali fai da te ricette autunnali ricette bambini ricette colazione ricette con la zucca ricette del risparmio ricette di stagione ricette dolci ricette economiche ricette estive ricette facili ricette leggere ricette light ricette per la famiglia ricette primi ricette semplici ricette veloci ricotta salvacena semplice senza burro senza latte senza uova torte torte colazione torte facili torte semplici torte senza burro torte veloci veloce yogurt zucca zucca mantovana

Archivi

  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • giugno 2017
  • Maggio 2017
  • aprile 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • Maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • Maggio 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014
trova ricetta

Blog che seguo

  • Anice e Cannella
  • Arabafelice in cucina!
  • Cappuccino e Cornetto
  • Dolci a go go
  • Farina, Lievito e Fantasia
  • I Pasticci dello Ziopiero
  • Il cuore in pentona
  • Il mio saper fare
  • La ciliegina sulla torta
  • La cucina di marble
  • La Cucina Imperfetta
  • La Cuochina Sopraffina
  • La vetrina del Nanni
  • Le Mille e una Torta di Dany&Lory
  • Mamma Papera
  • Menta e Cioccolato
  • Pan di pane
  • Pane al Pane e Vino al Vino
  • Profumo di Lievito
  • Sfizi e Pasticci
  • Trattoria da Martina
  • Viva La Focaccia

Commenti recenti

non siamo food blogg… su Torta all’Acqua Pere e Ci…
Mariangela Corcelli su Torta all’Acqua Pere e Ci…
wwayne su Il Tronchetto di Natale…che au…
non siamo food blogg… su Il Tronchetto di Natale…che au…
wwayne su Il Tronchetto di Natale…che au…

Commenti recenti

non siamo food blogg… su Torta all’Acqua Pere e Ci…
Mariangela Corcelli su Torta all’Acqua Pere e Ci…
wwayne su Il Tronchetto di Natale…che au…
non siamo food blogg… su Il Tronchetto di Natale…che au…
wwayne su Il Tronchetto di Natale…che au…

Archivi

  • dicembre 2017
  • novembre 2017
  • ottobre 2017
  • settembre 2017
  • giugno 2017
  • Maggio 2017
  • aprile 2017
  • marzo 2017
  • febbraio 2017
  • gennaio 2017
  • dicembre 2016
  • novembre 2016
  • ottobre 2016
  • settembre 2016
  • agosto 2016
  • luglio 2016
  • giugno 2016
  • Maggio 2016
  • aprile 2016
  • marzo 2016
  • febbraio 2016
  • gennaio 2016
  • dicembre 2015
  • novembre 2015
  • ottobre 2015
  • settembre 2015
  • agosto 2015
  • luglio 2015
  • giugno 2015
  • Maggio 2015
  • aprile 2015
  • marzo 2015
  • febbraio 2015
  • gennaio 2015
  • dicembre 2014
  • novembre 2014
  • ottobre 2014
  • settembre 2014
  • agosto 2014
  • luglio 2014
  • giugno 2014
  • Maggio 2014
  • aprile 2014
  • marzo 2014

Categorie

  • Antipasti
  • Arte
  • Bavaresi
  • Bevande della Salute
  • Biscotti
  • Cheesecake
  • Ciambelle
  • Composte e Marmellate
  • Contorni
  • Crostate
  • Diario di Viaggio
  • DIY, Craft and Decoration
  • Dolci al Cioccolato
  • Dolci al Cucchiaio
  • Dolci Americani
  • Dolci con la Ricotta
  • Dolci di Carnevale
  • Dolci di Natale
  • Dolci di Pasqua
  • Dolci e Torte per la Colazione
  • Dolci Estivi
  • Dolci senza burro
  • Domicilio
  • Feste ed Eventi
  • Finger food
  • Gelati
  • Insalate
  • Lievitati Dolci
  • Lievitati Salati
  • Liquori
  • Make up e Bellezza Naturale
  • Muffin
  • Pasta Fresca
  • Piatti Etnici
  • Piatti Unici
  • Pizze e Focacce
  • Plumcake
  • Polpette
  • Preparazioni di Base
  • Primi
  • Ricette con Esubero di Lievito Madre
  • Ricette con la Zucca
  • Ricette Estive
  • Ricette Vegan
  • Risotti
  • Salse e Condimenti
  • Secondi
  • Senza glutine
  • Smoothies e Frullati
  • Torte
  • Torte magiche/Magic cakes
  • Torte Salate
  • Truccabimbi
  • Vacanze Alternative
  • Zuppe e Vellutate
nonsiamofoodblogger
food bloggermania
Ricette di cucina
Cucinare Meglio

Crea un sito o un blog gratuito su WordPress.com.

Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • nonsiamofoodblogger
    • Segui assieme ad altri 154 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • nonsiamofoodblogger
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Segnala questo contenuto
    • Visualizza il sito nel Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: