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~ La tradizione che incontra la passione e la fantasia!

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Archivi tag: antiage

The verde freddo: la ricetta per prepararlo in casa

17 lunedì Ago 2015

Posted by Admin in Bevande della Salute, Ricette Estive

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The Verde Freddo

Adoro i the e le tisane, mi piace il loro aroma – a volte delicato e altre intenso e speziato -, mi piace il colore – a volte ambrato, altre dorato o verde chiaro -, mi piace l’atmosfera intima, tranquilla e rilassante. Cerco di consumarne lungo tutto il corso dell’anno, sempre di vario tipo e colore: earl grey, karkadè, finocchio, arancia e cannella, menta ed equiseto e… chi più ne ha più ne metta. Naturalmente il caldo non mi sembra una buona ragione per rinunciarvi, in particolar modo se citiamo il the verde. Negli ultimi tempi preferisco consumare il the verde al gelsomino, particolarmente delicato e fragrante e, visto che le temperature sono troppo alte per consumarlo caldo lo preparo in anticipo per gustarlo freddo. Vi assicuro che è molto meglio di qualunque the verde in bottiglia: salutare, economico, ipocalorico, sano, semplice, veloce e – non da ultimo – personalizzabile. D’altronde le proprietà benefiche del the verde sono state accertate e verificate da tempo: antiossidante, dimagrante, antibatterico, anticolesterolo naturale, antidiabetico, drenante, accelera il metabolismo, ci protegge dalle malattie cardiovascolari, antitumorale, depurativo e diuretico. Infine, pare che il consumo regolare di the verde abbia un’azione benefica sulla nostra igiene orale ed aiuti a prevenire la caduta di capelli!

Vediamo quindi come preparare questa meraviglia in casa e in pochissimi minuti…

Ingredienti:

1 litro di acqua

3 bustine di the verde (o 2 cucchiaini se lo avete sfuso)

3 cucchiaini di zucchero di canna

Versare 1 litro d’acqua in un pentolino d’acciaio, coprire e portare quasi a bollore (80°C circa). A questo punto togliere dal fuoco e aggiungere le bustine di the verde. Coprire e lasciare in infusione qualche minuto.

Filtrare, zuccherare ed aromatizzare (con zenzero o menta per esempio). Far intiepidire a temperatura ambiente quindi trasferire in una bottiglia e lasciar raffreddare per qualche ora in frigorifero (si conserva per 2-3 giorni, sempre in frigorifero).

Questa bevanda vi aiuterà a sentirvi più sazi e, oltre a ciò, vi sentirete rinfrescati e rinvigoriti!

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Carbonara di asparagi e speck

02 martedì Giu 2015

Posted by Admin in Primi

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E’ primavera inoltrata, l’estate è alle porte e l’idea delle vacanze ormai non troppo lontane ci rinvigorisce nei giorni di afa e umido. Il cibo si adegua al clima, diventando fresco, colorato e stuzzicante. In questo momento la natura ci dà la possibilità di scegliere tra una miriade di frutta e verdura con cui rallegrare e dare carattere ai nostri piatti, dandoci così la possibilità di prenderci cura di noi con gusto e buonumore. Trovandoci proprio nel periodo degli asparagi, non possiamo senz’altro evitare di citare questo ortaggio dal gusto particolare e dalle numerose proprietà salutistiche. Cerchiamo quindi di informarci un po’ sapere qualcosa di più specifico al riguardo.

L’asparago è una pianta erbacea perenne, probabilmente originaria della Mesopotamia. Il nome deriverebbe dal persiano “asparag”(ossia “germoglio”), poi adattato dai greci con il termine “asparaghos” (che significa “pieno di linfa”) per arrivare infine al latino con la parola “asparagus”. Dalla Mesopotamia l’asparago si diffuse nell’Antico Egitto e in seguito in tutto il bacino Mediterraneo. Gli Antichi Romani nutrivano una vera passione per questo ortaggio,che consideravano afrodisiaco e di cui apprezzavano il gusto e le proprietà terapeutiche. Nel 79 a.C. Plinio ne esalta le qualità gastronomiche e ne illustra il metodo di coltivazione e preparazione nella sua “Naturalis Historia”. Marziale osannò in versi la tenera polpa degli asparagi, consigliando quelli coltivati nel litorale di Ravenna ed esportati dall’Urbe per deliziare i palati dei nobili. Si narra che gli asparagi non mancassero mai sulle ricche tavole degli imperatori e sembra che ne fossero tanto ghiotti da far costruire appositamente delle navi per andarli a raccogliere: navi appunto chiamate “asparagus”.

Il suo nome scientifico è Asparagus Officinalis e appartiene alla famiglia delle Liliacee, la stessa di cui fanno parte altre piante curative come l’aglio, l’aloe e il pungitopo. Gli asparagi sono gustosi, sani e ricchi di virtù terapeutiche: sono diuretici, depurativi, drenanti, lassativi e regolatori dell’appetito. Sono l’alimento ideale per chi vuole perdere peso (hanno solo 25 kcal/100 gr.) ma – grazie alla sua capacità di smaltire i liquidi in eccesso e le tossine – si possono definire un vero e proprio ortaggio DETOX. Gli asparagi sono composti per il 90% da acqua e le punte (i turioni) sono un’ottima fonte di Vitamine e Sali Minerali: sono infatti ricchi di vitamine A, B, C, ed E e contengono calcio, potassio, magnesio e fosforo. Tutto ciò si traduce in numerosi benefici per la nostra bellezza e il nostro organismo , poiché l’asparago vanta proprietà antiage, antiossidante, anticellulite, rinforzanti per il sistema immunitario e i vasi sanguigni, fortifica le ossa, combatte lo stress e contrasta i gonfiori. L’asparago infine è stato a lungo utilizzato nella medicina popolare come drenante renale, epatico e bronchiale, oltre che come antinfiammatorio della milza. A questo scopo era largamente utilizzato un famoso sciroppo diuretico “alle cinque radici”: finocchio, rusco, prezzemolo, sedano selvatico e, appunto, asparago.

Veniamo ora alla ricetta di oggi: si tratta di una rivisitazione della tradizionale carbonara, alla quale ho aggiunto asparagi e speck per dare un tocco di colore e sapore. Al posto del solito uovo per commensale ho aggiunto un po’ di latte, in modo da alleggerire e dare cremosità alla ricetta. Il risultato? Giudicatelo Voi!

Vediamo infine la semplicissima ricetta…

Ingredienti per due persone:

180 gr di spaghetti

120 gr di asparagi già sbollentati e tagliati

80 gr di speck tagliato a fiammiferi

50 gr di parmigiano

50 gr di pecorino

6/7 cucchiai di latte

1 uovo

Una metà di un piccolo scalogno

Sale q.b.

Pepe nero q.b.

Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo versare un cucchiaio d’olio in una padella e far rosolare lo scalogno con lo speck; nel mentre sbattere l’uovo con il grana, il pecorino, un pizzico di sale, abbondante pepe nero e i cucchiai di latte.

Scolare gli spaghetti al dente e rovesciarli direttamente nella padella con lo speck, mescolare velocemente per amalgamare i sapori.

Aggiungere ora il composto di uova, latte e formaggio, insieme agli asparagi precedentemente tagliati e sbollentati e – a fuoco molto dolce – rimestare il tutto in modo che “la salsa” abbracci gli spaghetti senza fare la frittata.

Servire immediatamente ed aggiungere a piacere una spolverata di pecorino e pepe nero.

Buon Appetito a Tutti!

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Torta di mele e panna

26 giovedì Feb 2015

Posted by Admin in Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

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TortaMelePanna

A volte capita di aspettare tutta la settimana il week-end… e poi piove! Il cielo plumbeo e pesante manda a monte tutti nostri bei programmi in un battibaleno. Volgiamo tristemente lo sguardo verso la finestra udendo il costante ticchettio della pioggia sul vetro. Non accenna a smettere! Che si fa allora? Invece di lasciarsi scoraggiare possiamo approfittarne per arrivare preparate all’arrivo del sole e della primavera. Organizzando un tea-time con le amiche ho pensato di rielaborare la classica torta di mele aggiungendoci la panna, che ben si accompagna alla dolcezza delle mele golden e al contempo dona al dolce una favolosa morbidezza.
La mela non è solo buona da mangiare, si parla infatti di un frutto dalle note proprietà curative, come ci rammenta il famoso detto “una mela al giorno toglie il medico di torno”. Tant’è vero che può vantare virtù depurative, antinfiammatorie, anticolesterolo e, oltre ad aiutare l’intestino con il suo apporto di fibre, sembra rappresenti un’alternativa naturale per combattere l’asma. Non dimentichiamo però che la mela è anche un valido alleato della nostra bellezza poiché ha importanti proprietà antiaging, rassodanti, antimacchia ed antiacne. Approfittiamo quindi del brutto tempo per avere l’opportunità di prenderci cura di noi stesse e rilassarci con le amiche per avere una pelle liscia e splendente come i fiori a primavera! Quando è possibile è bene iniziare sempre da uno scrub, così da eliminare le cellule morte e preparare il viso a ricevere il trattamento successivo. Mescoliamo in parti uguali farina integrale d’avena (o fiocchi d’avena frullati), farina di mais e zucchero, aggiungiamo dell’aceto di mele ed un cucchiaino di miele. Per la pelle grassa possiamo unire due gocce di tea tree oil, per la pelle sensibile e delicata possiamo utilizzare invece della farina di mandorle e dell’olio di mandorle dolci. Spalmare lo scrub naturale su tutto il viso, massaggiare delicatamente e sciacquare con acqua tiepida. Prepariamo ora la maschera per il viso frullando mezza mela, la polpa di mezzo kiwi e due foglioline di salvia, mettiamo ora qualche goccia di limone, un cucchiaino di miele, dell’amido di riso ed un paio di gocce di olio essenziale di lavanda. Applicare abbondantemente su viso, collo e décolleté, lasciare in posa per 10-15 minuti e poi sciacquare abbondantemente. Con questi semplici ingredienti otterremo un vero e proprio concentrato di bellezza con elevato potere antiossidante, antirughe ed elasticizzante. Oltre a ciò contribuisce a stimolare la produzione di collagene e aiuta ad illuminare e schiarire la pelle combattendo le fastidiose macchioline. In questi momenti dedicati al relax ed alla bellezza oltre ad ascoltare musica e chiacchierare mi diletto a “viaggiare con la fantasia” anticipando i week-end di bel tempo che – speriamo – arriveranno per tutti con sole, gite e visite varie. Quest’anno mi piacerebbe molto visitare il Veronese con i suoi borghi sul Garda, i suoi castelli e le sue rocche. D’altro canto gradirei andare anche dal lato opposto per visitare meglio Torino con le sue meravigliose Ville Reali…che fare? Nel frattempo accontentiamoci di un dolce soffice e profumato, gradevole compagnia e buona musica! Vediamo ora la ricetta della Torta di mele e panna…

Ingredienti per uno stampo da 24 cm:

2 mele golden
2 uova
250 ml di panna fresca
200 gr di farina
50 gr di fecola
180 gr di zucchero
1 cucchiaio di miele d’acacia
1 pizzico di vaniglia
40 ml di latte
70 ml di Olio EVO delicato
1 pizzico di sale
La scorza ½ limone
Il succo di un limone
Zucchero di canna per spolverare
1 bustina di lievito per dolci

Tagliare le mele a fettine sottili, metterle in un contenitore e irrorarle del succo di limone per evitare che ossidino. Montare ora le uova intere con lo zucchero e il cucchiaio di miele fino ad ottenere un composto chiaro ed omogeneo. Unire a più riprese la farina, la fecola e il lievito setacciati alternandoli all’Olio EVO e al latte. Unire la scorza di limone e la vaniglia sempre mescolando. Montare molto bene la panna ed aggiungerla all’impasto rimestando con la spatola dal basso verso l’alto. Versare il tutto in uno stampo imburrato e distribuire le fettine di mele in modo da formare un decoro. Spolverare con zucchero di canna e cuocere a forno statico per 40/45 minuti (fare la solita prova stecchino).

TortaMelaPannaFetta

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Chiffon Cake arancia e cioccolato

21 domenica Dic 2014

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato, Dolci Americani, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro

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OrangeChocolate

A mio parere l’arancia è uno dei frutti che meglio si accompagna al Natale. E’ un agrume profumato, colorato e delizioso, oltre che sano. Cosa chiedere di più? La versatilità naturalmente. Nei miei ricordi d’infanzia mia nonna era solita appendere all’albero di Natale arance, mandarini e torroncini, allora mi sembrava l’albero più bello e “più buono” del mondo. Possiamo rinnovare queste vecchie tradizioni in modo semplice e veloce: tagliamo sottilmente l’arancia, mettiamo le fettine a riposare per qualche ora in modo che perdano un po’ d’acqua e poi inforniamole a 120° per circa un’ora (controllate la cottura). Lasciamo raffreddare a temperatura ambiente e…scateniamoci con nastri colorati, spezie, glitter, frutta secca e chi più ne ha più ne metta. Possiamo invece utilizzare la sola scorza per realizzare simpatiche formine con gli stampini per i biscotti, una volta essiccate diventeranno originali decorazioni per centrotavola, ghirlande, candele e quant’altro vi suggerisce la vostra fantasia. Parlando invece di dolci e affini, per avere un estratto tutto naturale è sufficiente essiccare la scorza d’arancia vicino ad una fonte di calore – come un calorifero – e triturare il tutto con il mixer. Oltre a profumare la nostra casa, otterremo una polvere finissima che potrà essere utilizzata per aromatizzare dolci, creme, tisane e – perché no? – anche lo zucchero. L’arancia rappresenta altresì un valido aiuto per la nostra bellezza: viene infatti utilizzata in cosmesi per le sue considerevoli proprietà antiage, tonificanti, antiossidanti, rigeneranti, purificanti e rivitalizzanti. Possiamo approfittare durante le Festività Natalizie per fare un bel bagno rilassante e drenante utilizzando delle semplici scorze d’arancia e del rosmarino fresco. Un’efficace ricetta anticellulite è composta da sale fino, scorza d’arancia (se possibile aggiungete anche il pompelmo), olio d’oliva e fondi di caffè. Massaggiare con movimenti circolatori , magari aiutandovi con un guanto di crine, e risciacquare con acqua moderatamente fredda. Possiamo infine prenderci cura del nostro viso preparando una maschera purificante, energizzante e tonificante frullando la polpa di mezza arancia, aggiungendo poi un po’ di yogurt, zucchero di canna e farina integrale d’avena (se l’arancia è bio è consigliabile unire anche la scorza grattugiata). Per un effetto schiarente e antimacchia completiamo la maschera con un po’ di succo di limone. Auguriamo a Tutti un Natale Sereno, ricco di Musica, Armonia , Affetto e …Speranza (che in questo momento non guasta mai)! Per quanto mi riguarda, anche quest’anno qualcosa di speciale “stagionerà” sotto l’albero, qualcosa di cremoso, setoso e profumato. In attesa del sapone arancio e cannella arriva il Sapone al Latte di Capra, Caffè ed Avena, un vero “sapone di bellezza per il corpo” perché è nutriente, idratante, anticellulite, lenitivo e rinvigorente. A fargli compagnia c’è il Sapone al Cioccolato, che vien voglia di mangiarlo solo a sentirne il golosissimo profumo! Ma parlando di golosità vediamo infine la ricetta della Chiffon Cake arancia e cioccolato…

Saponi Naturali

Ingredienti:
250 gr di farina
50 gr di fecola di patate
280 gr di zucchero
6 uova
180 ml di succo d’arancia
100 ml di Olio EVO
20 gr di cacao amaro
La scorza grattugiata di due arance
Una bustina di lievito per dolci
Mezza bustina di cremor tartaro
Un pizzico di sale

Iniziamo setacciando in un grosso recipiente la farina, la fecola, il lievito, lo zucchero ed il pizzico di sale. Formare al centro la classica fontana e versare l’Olio Evo, i tuorli, la scorza ed il succo d’arancia. Lasciare da parte mentre procediamo a montare gli albumi con il cremor tartaro a neve fermissima. A questo punto frulliamo con le fruste elettriche anche gli altri ingredienti tenuti da parte e proseguiamo fino ad ottenere un composto liscio, omogeneo e ben montato. Amalgamare ora a più riprese l’albume ben montato, mescolando dal basso verso l’alto con la spatola. Versare circa metà del composto in un recipiente, unire 20 gr di cacao amaro setacciato e senza grumi, sempre mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. Rovesciare ora l’impasto al cacao nello stampo non imburrato, immediatamente seguito dal primo impasto. Infornare nel piano inferiore e cuocere a 170° per 50 minuti circa (verificare sempre con la prova stecchino). Terminata la cottura sfornare e capovolgere lo stampo mettendolo a raffreddare sul collo di una bottiglia. Quando la Chiffon Cake è completamente fredda rigirare e sformare aiutandosi con una spatolina o un coltello. Io ho decorato con Glassa Reale all’Arancia, ma si può accompagnare bene anche con una mousse al cioccolato fondente e arancia.

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Torta di castagne e caffè (senza burro)

10 mercoledì Dic 2014

Posted by Admin in Dolci senza burro, Torte

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Torta Castagne e Caffè

Tra i frutti più golosi della stagione invernale non possiamo dimenticare la castagna. Certo, perché l’inverno non porta solo freddo e grigiume! In attesa della primavera – che indubbiamente a volte ci appare davvero lontana – possiamo “consolarci” con arance, mandarini, kiwi, cachi, uva, banane, melograno e castagne naturalmente! Senza contare che, a mio parere, il clima tipicamente invernale è parte integrante dell’atmosfera natalizia. L’albero di castagno è stato a lungo considerato una vera e propria risorsa e, specialmente nelle località montane, chi possedeva un castagno era considerato benestante. I suoi frutti, calorici ed energizzanti, hanno rappresentato per lungo tempo una preziosa fonte di sostentamento: le castagne infatti potevano essere consumate essicate e mangiate con il latte a colazione, potevano essere macinate ed utilizzate per preparare pasta, polenta o minestre, potevano infine diventare dolci golosità come la crema di castagne o il famoso “Castagnaccio”. Per la versatilità in cucina e la lunga conservazione dei suoi frutti, le popolazioni montane hanno dato al castagno l’appellativo di “albero del pane”. Purtroppo ai nostri giorni la castagna pare essere divenuta invece un cibo di lusso a causa di una terribile vespa cinese, detta Cinipide, diffusa accidentalmente in Italia dal 2002. A giugno la femmina della Cinipide deposita le uova nelle gemme, nella primavera successiva la larva si sviluppa determinando un arresto dell’evoluzione della gemma e la formazione della caratteristica “galla” (una sorta di rigonfiamento tondeggiante). L’introduzione del suo antagonista naturale, il Torymus sinesis, stà dando risultati incoraggianti, ma ci vorranno anni prima che la situazione possa tornare alla normalità. Le prime coltivazioni di castagno risalgono al IX secolo a.C., sono infatti stati trovati dei resti tra il Mar Caspio e il Mar Nero. La coltivazione di questa pianta si diffonde rapidamente dall’Asia Minore fino in Grecia, tanto che anche il poeta Omero e lo storico Senofonte ne parlano nelle loro opere. Dalla Grecia le piantine di castagno vengono presto importate anche in Italia, dove il castagno trova un clima favorevole al suo sviluppo. Terenzio nel I secolo a.C. racconta nel suo “De re rustica” che le castagne venivano vendute nei mercati di Roma ed erano offerte insieme all’uva dai giovani alle loro innamorate. In seguito i Romani, con l’espandersi dell’Impero, lo diffusero in tutta Europa. Le castagne sono ricche di vitamine, tra cui troviamo la vitamina A, le vitamine del gruppo B – tra cui l’acido folico, importantissimo in quanto previene le malformazioni fetali – e le vitamine C e D. Le castagne sono inoltre una ricca fonte di minerali utili per il nostro benessere (potassio, fosforo, zolfo, sodio, magnesio, calcio e cloro) e sono anche un valido alleato per la nostra bellezza! Infatti questo frutto ha elevate proprietà astringenti ed è un ottimo anti-age in quanto aiuta ad attenuare le micro rughe ed a tendere la pelle. Possiamo coccolarci con un’ottima maschera purificante schiacciando delle castagne bollite con del succo di arancia fino ad ottenere una consistenza cremosa, spalmiamo poi su tutto il viso e lasciamo in posa per circa 15/20 minuti. Le castagne bollite e schiacciate aiutano anche a donare luminosità e forza ai nostri capelli, basta aggiungere dell’olio di germe di grano (o del semplice olio di oliva) e – se lo avete in casa – dell’henné neutro. La farina di castagne infine può diventare anche un efficace scrub, sempre mescolato all’olio extra vergine di oliva. Applicare su viso e corpo massaggiando delicatamente e poi sciacquare molto bene. La pelle sarà liscia, idratata e libera dalle cellule morte. Ecco infine la ricetta della torta di castagne e caffè…

Ingredienti per una teglia da 24 cm:

400 gr di castagne lessate e schiacciate

150 gr di farina

50 gr di fecola

2 uova

190 gr di zucchero

100 ml di Olio EVO

125 gr di yogurt al caffè

1 tazzina di caffè ristretto

1 bustina di lievito

1 bustina di vanillina

1 pizzico di sale

Lessare le castagne e schiacciarle molto bene fino ad ottenere una purea che sia il più uniforme possibile. Versare il tutto in una ciotola ed aggiungere lo yogurt, l’olio, il pizzico di sale e la tazzina di caffè. Lavorare gli ingredienti fino a raggiungere un risultato omogeneo. In un secondo contenitore montare le uova con lo zucchero ed aggiungerli al composto di castagne. Setacciare ora la farina, la fecola, il lievito e la vanillina ed aggiungerli a più riprese all’impasto mescolando delicatamente.  Versare nello stampo imburrato ed infornare a 180° per 30/35 minuti. Si può eventualmente servire con una mousse cioccolato e caffè oppure una crema alla ricotta con nocciole e gocce di cioccolato.

Torta Castagne e Caffè

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Il pandoro delle Sorelle Simili e i regali di Natale

04 giovedì Dic 2014

Posted by Admin in Dolci di Natale

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Il Pandoro Sfogliato delle Sorelle Simili

Il Pandoro Sfogliato delle Sorelle Simili

Manca poco al Natale ed è ora, anche per i ritardatari, di cominciare a pensare cosa regalare. Come passa il tempo! L’autunno è trascorso in un baleno ed ora ci troviamo già alle porte del Nuovo Anno. Devo dire che non ho mai amato fare i regali “di circostanza”, infatti sono profondamente convinta che il regalo – quando è possibile – deve essere una cosa speciale e personale. Quest’anno più degli altri anni ho deciso di fare del mio Natale una magica occasione per condividere e regalare tutte cose naturali fatte da me. E’ così che in questo periodo le stanze si riempiono di luci, colori e profumi: l’oro pallido del cedrello lascia intuire il suo gusto delicato e rinfrescante accanto all’ambra scura del liquore di genziana. La corona di pan brioches alla crema di marroni ci tenta insieme ad un sorso di aromatico di liquore al caffè. Ma non parliamo solo di dolci e liquori! Il naturale lascia spazio anche alla cura del nostro corpo, al relax ed alla bellezza. Avevo a disposizione un olio extra vergine di oliva di primissima qualità, che ho imparato ad apprezzare anche per le sue straordinarie proprietà cosmetiche su pelle e capelli (elasticizzanti, antiossidanti, idratanti, lucidanti, rinforzanti, lenitive, antiage, emollienti ed anti-imperfezioni), con un chimico in casa il passo verso la saponificazione e la produzione di cosmetici è davvero stato breve. Per questo Natale quindi ho pensato al sapone allo yogurt per l’amica con pelle sensibile ma qualche brufoletto, al sapone al tè verde o al mirtillo per le loro spiccate proprietà antiossidanti, al sapone al karité e caolino perche è idratante e purificante allo stesso tempo e, naturalmente, non dimentichiamo il sapone di Aleppo e argilla che col suo tocco setoso e purificante aiuta anche le pelli più difficili. Ho accoppiato i diversi saponi tenendo in considerazione i vari tipi di pelle ed affiancando il tutto da coloratissime bombe frizzanti e ricche cold cream. Il tutto presentato da un simpatico cestino di carta o da una scatolina di legno che ho decorato col decoupage. Ho scelto di fare dei regali un po’ diversi perché mi piace pensare che una cosa fatta con le mie mani acquisti più valore agli occhi di chi la riceve e perché troppo spesso capita che doni indesiderati finiscano nel dimenticatoio. La bellezza naturale è a mio parere un argomento a cui noi donne guardiamo con particolare attenzione, trattandosi in questo caso di prodotti semplici e di uso quotidiano immagino che facilmente verranno utilizzati nella routine di ogni giorno. D’altronde il Natale – prima di festeggiare la nascita di Gesù – celebrava il Solstizio d’Inverno e la fine della stagione invernale che lasciava lentamente il posto alla luce ed alla primavera. Nell’antichità l’uomo viveva a stretto contatto con la natura e si sentiva intimamente legato ad essa, tanto che culture diverse celebravano in questo giorno il Sole e la nascita di esseri divini ad esso associati. Quindi perché non portare anche noi un po’ di magia e di natura nel nostro Natale? Allora Auguri di un Sereno Natale a Tutti e concludiamo con un classico senza tempo: il Pandoro delle Sorelle Simili, di cui vi mandiamo, se vi và, un assaggino virtuale.

Saponi&Bombe

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Torta rovesciata alle pesche con ingrediente segreto (senza burro)

02 martedì Set 2014

Posted by Admin in Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

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tortarovesciata1ok

Girovagavo col pensiero alla ricerca di ispirazione, girovagavo cercando frutti e profumi che sanno ancora d’estate, girovagavo inseguendo luoghi dove le emanazioni cittadine diventano solo una leggera e lontana nebbiolina. Dopo le numerose ed abbondanti piogge la scelta di un corso d’acqua ci è parsa quasi naturale. Elemento che spinge in maniera ancestrale ad essere amato e rispettato. Dagli albori della storia l’uomo ha sempre costruito vicino fiumi e sorgenti, forse non solo per “mera sopravvivenza” ma anche per ragioni più profonde ed arcaiche. Magari la vicinanza con l’acqua ci rassicura col suo scorrere costante ed il suo colore cristallino, magari ci tranquillizza con la sua melodia sempre uguale e diversa, magari è l’armonia con la flora e la fauna circostante che ci spingono ad esserlo anche con noi stessi, magari è il rispetto per questa forza della natura che dà vita ma che può anche metterci in pericolo – se non la consideriamo adeguatamente. Questa volta abbiamo deciso di fare una capatina in un posto magico e poco conosciuto a circa un’ora di auto da Milano. Si tratta di un luogo dalla posizione quanto mai singolare: si trova infatti alla confluenza di tre valli bergamasche (Brembana, Brembilla ed Imagna) e di due fiumi (il Brembo e l’Imagna). La posizione felice fa sì che la zona sia abitata sin dalla lontana Preistoria, furono poi i Romani a governarla per ben quattro secoli ed a lasciarci varie testimonianze del loro passaggio. In seguito il territorio fu teatro di feroci scontri tra guelfi e ghibellini, tanto che per evidenti ragioni difensive nella zona sorsero parecchi castelli e fortificazioni. Il maniero che qui sorse fu presto oggetto di numerose leggende ed un alone di mistero parve addensarsi attorno ad esso, forse proprio a causa della fama sinistra di cui godevano i proprietari. Proprio durante il Medioevo è stato costruito il ponte – che per moltissimo tempo fu l’unica via di accesso alla valle – che è tutt’ora percorribile, consentendo una visita a metà tra il naturalistico e l’archeologico, senza dimenticare il fascino che indiscutibilmente hanno questi luoghi così arcani ed enigmatici. Si accede poi all’antica Dogana, dove il doganiere controllava il porto, riscuoteva il pedaggio e controllava i viandanti e le merci che transitavano tra la Serenissima ed il Ducato di Milano. Il castello venne distrutto dalla Repubblica di Venezia, le rovine furono scoperte solo quattro secoli dopo, oggi vi troviamo un lussuoso albergo. Per finire troviamo una bellissima passerella sospesa sull’acqua costruita nel 1878 che, col fiume in piena è davvero un’attraversata affascinante ed indimenticabile. Tornando però alla mia ricerca di ispirazione, ho alla fine deciso di preparare una torta rovesciata senza burro con le pesche, fantastico frutto di stagione, pieno di gusto e vitamine. La pesca è infatti ricca della preziosissima Vitamina A, contiene inoltre le Vitamine B, C ed E ed ha capacità rimineralizzanti in quanto fonte di ferro, zolfo, manganese, fosforo, magnesio e potassio. L’olio che si ottiene dalla spremitura del nocciolo di pesca ha una texture particolarmente leggera e proprietà simili all’olio di Albicocca. Ha spiccate proprietà nutritive, idratanti, emollienti e rigeneranti, è ottimo come antirughe ed antiossidante naturale. Trattandosi di un olio leggero è adatto a pelli sensibili, infiammate o secche. E’ un ottimo struccante e l’abbondante quantità di betacarotene rendono quest’olio perfetto per favorire l’abbronzatura. Possiamo preparare una maschera illuminante tagliando a pezzetti una bella pesca matura, cuocerla un pochino sul fuoco per ammorbidirla, una volta fredda aggiungiamo un cucchiaino di miele ed uno di avena. Applicare uniformemente sul viso e lasciare agire per circa 10/15 minuti. Alla fine del trattamento la vostra pelle sarà luminosa e vellutata, proprio come la proverbiale pesca! Possiamo inoltre preparare una maschera nutriente, volumizzante e sebo-regolatrice per i capelli frullando delle pesche ed aggiungendo dell’argilla verde e, possiamo poi arricchirla con olio di lino o di ricino. In caso di capelli grassi possiamo aggiungere olio essenziale di eucalipto, limone o lavanda. L’olio essenziale di geranio è l’ideale per i capelli crespi con doppie punte. Dopo tante chiacchiere ecco la ricetta…

tortarovesciataDue

Ingredienti per uno stampo da 26 cm:
3 pesche grandi
200 gr di farina
50 gr di fecola
100 gr di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
200 gr di stracchino “light” allo yogurt (sostituibile con della normale ricotta vaccina)
180 gr di zucchero
100 ml di latte
2 uova
2 cucchiai di crema al limoncello  (sostituibili con la scorza di mezzo limone bio)
Un pizzico di sale
Un pizzico di vaniglia
Una bustina di lievito per dolci
Una manciata di noci frullate
Per il caramello:
150 gr di zucchero
1 tazzina di acqua

Separare gli albumi dai tuorli e mescolare questi ultimi con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso. Uniamo – sempre mescolando – l’olio, la crema al limoncello e lo stracchino “setacciato” con lo schiaccia patate. Continuare a mescolare fino ad avere una miscela liscia e cremosa. Setacciamo ora la farina, la fecola, il lievito e la vanillina ed aggiungiamoli lentamente al resto dell’impasto. Nello stesso tempo aggiungiamo poco alla volta anche il latte. Tagliare a pezzettini una delle pesche e mescolarli all’amalgama. A questo punto montiamo a neve ben ferma gli albumi ed aggiungiamoli pian piano all’impasto. Imburrare una teglia da 26 cm (possibilmente non a cerniera o rivestita sul fondo di carta forno) e posizionare gli spicchi di pesca spolverando sopra la farina di noci. Prepariamo ora il caramello versando lo zucchero e la tazzina d’acqua in un pentolino antiaderente, far andare a fuoco piuttosto vivace e non toccare finché lo zucchero non avrà assunto un bel colore biondo-ambrato. Versare uniformemente – ma con molta cautela – sugli spicchi di pesca e riversare subito sopra l’impasto. Infornare a 180° per 35-40 minuti (vale la prova stecchino, come sempre). Facendo attenzione a non scottarsi rovesciare immediatamente la tortiera e lasciar freddare.

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Risotto al vino rosso con radicchio e salsiccia

27 mercoledì Ago 2014

Posted by Admin in Risotti

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antiage, antiossidante, Domicilio, maschera astringente, Milano, purificante, radicchio, ricette facili, Risotto, risotto al vino rosso, salsiccia, scrub anticellulite, semplice, Tuscia, vino rosso

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Ecco dunque un altro vino, un’altra bottiglia da scoprire, altri profumi e sapori che ci raccontano di terre da esplorare e storie da spolverare. Un vino dal vivace colore rosso rubino, che ci palesa la sua gioventù strizzando l’occhio ad una patria di antiche tradizioni e vestigia. Al palato lo troviamo armonico e vivace, dagli aromi lievemente fruttati. Come per la “Torta al vino rosso e cioccolato” si tratta di un vino rosso proveniente dalla Tuscia. Questo è il nome, forse oggi non molto conosciuto, attribuito all’Etruria a partire dalla Tarda Antichità/Alto Medioevo. La denominazione indicava in origine un vasto territorio che comprendeva la Toscana, l’Umbria e l’Alto Lazio, poi suddiviso in tre macroaree: la Tuscia romana, la Tuscia ducale e la Tuscia longobarda. La peculiarità di quest’area è il trovarsi su un territorio di origine vulcanica, le cui caratteristiche lo rendono particolarmente adatto alla coltivazione della vite, regalandoci dei vini gustosi e profumati come il sopracitato rosso. Altre singolarità ereditate dai vulcani inattivi sono le numerose acque minerali e termali oltre a suggestivi quanto sconosciuti paesaggi da favola di Canyon coperti da una fitta e selvaggia vegetazione. Ricordiamo inoltre le innumerevoli zone archeologiche, i castelli e le rocche; luoghi magici e misteriosi dove è più facile sentir parlare inglese che italiano. Tornando dunque a parlare dei benefici del vino e della vite, l’ultima moda presso terme e centri benessere è la vinoterapia. Studi recenti hanno infatti dimostrato che il nettare di Bacco ringiovanisce la pelle, ne migliora il tono, contrasta i radicali liberi e ragala freschezza e vitalità. Possiamo però approfittare anche noi delle proprietà cosmetiche del vino mentre stiamo tranquillamente a casa nostra in attesa della prossima vacanza, preparando uno scrub anticellulite per le gambe mescolando vino rosso, olio di oliva, caffè, miele e zucchero di canna (se li avete potete aggiungere qualche goccia di olio essenziale di rosmarino, lavanda o limone). Applichiamo il composto massaggiando e – quando è possibile – lasciarlo in posa qualche minuto prima di risciacquare. Al termine la nostra pelle sarà liscia e levigata, priva del “grigiore” tipico delle cellule morte. Per quanto riguarda il viso invece, possiamo avvalerci delle proprietà astringenti ed antiossidanti dell’uva: frulliamo una decina di acini d’uva, aggiungiamo un paio di cucchiai di vino rosso, del miele di arancio e yogurt. Possiamo aggiungere argilla verde per la pelle grassa o farina d’avena per le pelli sensibili. Applicare su tutto il viso insistendo sulla “zona T” e lasciare in posa per circa 15-20 minuti. Veniamo infine alla ricetta del risotto…

Ingredienti:
200 gr di riso
1 scalogno
3 cucchiai di olio EVO
1 noce di burro
150 gr di salsiccia
140 gr di radicchio
1 bicchiere di vino rosso
Sale qb
Brodo qb
Parmigiano e casera per mantecare

Per prima cosa mettiamo a bollire l’acqua e teniamoci a disposizione circa un litro di brodo vegetale. Nel frattempo mettere sul fuoco in una pentola antiaderente con lo scalogno sminuzzato, l’olio e la noce di burro. Una volta imbiondito aggiungiamo la salsiccia privata della pelle e tagliata a pezzettini ed infine aggiungiamo il radicchio. Lasciar soffriggere il tutto dopodiché aggiungere il riso e far tostare per qualche minuto mescolando continuamente. Aggiungere il bicchiere di vino rosso e far sfumare. A questo punto versare il brodo poco a poco e mescolare fino a cottura ultimata.Aggiustare di sale, quindi mantecare con parmigiano reggiano e, se vi piace, del formaggio casera. Nel mio caso ho servito su cestini di parmigiano precedentemente preparati. Buon Appetito!

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Torta al vino rosso e cioccolato (senza burro)

11 lunedì Ago 2014

Posted by Admin in Dolci al Cioccolato, Dolci e Torte per la Colazione, Dolci senza burro, Torte

≈ 3 commenti

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antiage, anticellulite, antiossidante, cioccolato fondente, colazione, cucina italiana, dolci a domicilio, dolci colazione, dolci con il vino, dolci con lo yogurt, dolci leggeri, dolci light, dolci senza burro, dolci veloci, Domicilio, facile, genuino, light, merenda, Milano, olio di vinaccioli, olio EVO, olio extra vergine d'oliva, prodotti da forno, rassodante, ricette del risparmio, ricette dolci, ricette economiche, ricette facili, ricette leggere, ricette light, schiarente, semplice, senza burro, torte colazione, torte senza burro, torte veloci, veloce, vino rosso, yogurt

 

TortaVinoRossoFetta
Mi è stata da poco regalata una bottiglia di ottimo vino rosso del Centro Italia, proveniente proprio dalla terra degli Etruschi, un popolo che ho sempre trovato misterioso ed affascinante. Dopo averla ricevuta, l’ho messa in bella mostra sulla credenza in attesa della giusta ispirazione, perché a mio parere un prodotto dal meraviglioso colore rosso rubino, dal profumo così intenso e dal sapore così caldo non doveva solo essere degustato durante un pasto, ma meritava anche di essere sposato ad altri ingredienti per ottenere – appunto – un bouquet di aromi e sapori del tutto nuovo. Il ragù di carne è arrivato puntuale come da previsione, ma avevo ancora un tarlo in testa che mi diceva di provare a utilizzarlo in maniera diversa, insolita. Ecco quindi che mi è venuta l’idea della torta al vino rosso e cioccolato, abbinamento a mio avviso piuttosto naturale e – lasciatemelo dire – “la morte sua”. Oltre al risvolto enogastronomico però, sono come sempre interessata anche alle virtù benefiche e salutistiche di questa antica bevanda. Ero già a conoscenza – come molti – delle proprietà antiossidanti, antimicrobiche, antinfiammatorie, antivirali ed antiallergiche del vino, dovute in particolare all’elevato contenuto di polifenoli. Il vino è inoltre un antitumorale naturale, favorisce l’aumento del colesterolo “buono” e, ad esso è associata una diminuzione delle malattie cardiovascolari . Sembra infine che aiuti a combattere disturbi neurovegetativi e che agisca positivamente su ossa, articolazioni e colecisti. Non dimentichiamo, naturalmente, che solo un consumo moderato apporta tutti questi benefici! Indagando qua e là ho scoperto anche una curiosità sull’etimologia della parola: pare infatti che il termine “vino” derivi dal verbo sanscrito vena, che vuol dire amare, da cui deriva anche il nome latino Venus, cioè Venere. Effettivamente è antica la storia del vino. Già presso i Sumeri, 6000 anni fa, era coltivato e considerato come simbolo di festa, riconciliazione ed omaggio agli dei. Gli Antichi Egizi indubbiamente non erano da meno, le prime giare sono infatti risalenti al 3000 a.C. e pare che il sistema di coltivazione più diffuso fosse quello a pergola. Anche gli Ebrei conoscevano e gradivano questa bevanda, attribuendo a Noè la prima vigna, come si può leggere sulla Genesi circa il famoso episodio “L’Ebbrezza di Noè”, affrescata anche da Michelangelo nella Cappella Sistina. Attraverso gli Egizi il vino giunse presso i Greci che, come sappiano, gli dedicarono una divinità tutta sua ovvero Dioniso, il più giovane figlio di Zeus e dio del vino e della convivialità. Attraverso i Greci la vite arrivò anche in Italia, iniziando il suo viaggio in Sicilia e poi presso i Sabini e gli Etruschi, che divennero abili coltivatori e vinificatori. Furono proprio gli Etruschi ad insegnare ai Romani tutti i segreti della coltivazione della vite e della produzione del vino. Il vino, a modo suo, ha persino contribuito alla nascita dell’impero: difatti i Romani ne conoscevano le proprietà battericida ed era consuetudine portarlo durante le campagne come bevanda dei legionari. Plutarco ci racconta che Cesare fornì del vino ai soldati decimati da una brutta malattia. Da ultimo, per quanto riguarda la cosmesi, dai semini degli acini d’uva si estrae il prezioso olio di vinaccioli, che è emolliente, elasticizzante e tonificante. Vanta inoltre caratteristiche idratanti e leviganti in quanto ricco di calcio, fosforo e flavonoidi. Svolge un’efficace azione rassodante e – cosa importantissima per noi donne – stimolante della microcircolazione. E’ un ottimo schiarente naturale e le spiccate caratteristiche antiossidanti lo rendono adatto a proteggere la pelle dall’invecchiamento e dagli agenti atmosferici. Essendo un olio particolarmente leggero – oltre che buon trattamento anticellulite – è adatto ad essere applicato anche dopo la doccia. Una maschera di bellezza da fare a casa è composta da qualche acino d’uva schiacciato, olio di vinaccioli, olio di oliva, miele di arancia, yogurt, qualche goccia di aceto di mele e – se avete la pelle grassa – anche un po’ di argilla verde.

Ingredienti per uno stampo da 24 cm:

120 gr di farina
50 gr di cacao
30 gr di amido di mais
220 gr di zucchero
120 ml di vino rosso
125 gr di yogurt
Un pizzico di vaniglia bourbon
Un pizzico di sale
2 uova
50 ml di latte
100 ml di olio EVO (nel mio caso autoprodotto)
Una bustina di lievito per dolci
½ cucchiaino di aceto bianco
Scaglie di cioccolato fondente

Per prima cosa setacciamo bene la farina, l’amido, il lievito ed il cacao. Procediamo poi a montare i tuorli con lo zucchero e la vaniglia finché saranno chiari e spumosi. Aggiungiamo ora lo yogurt,il pizzico di sale, il vino rosso, il latte e l’olio EVO, sempre mescolando. A questo punto inglobare al composto gli ingredienti secchi setacciati, miscelando l’impasto a poco a poco in modo da non formare grumi. Continuiamo ora montando a neve ben ferma gli albumi con l’aceto. Una volta montati i bianchi li addizioniamo pian piano al composto rimestando dal basso verso l’alto per non smontare il tutto. Versare in una teglia imburrata di 24 cm ed infornare a 180° per 30-35 minuti. Lasciar intiepidire e poi spennellare con glassa trasparente e spolverare con scagliette di cioccolato fondente. La torta è piaciuta a tutti perché è morbida ma non stopposa e lascia alla fine quel leggero retrogusto di vino che sorprende ma non disturba. Io ho preferito non farcirla, ma si potrebbe pensare ad una crema al latte con mirtilli freschi oppure affiancata da un sorbetto ai lamponi o magari da un gelato allo yogurt variegato ai frutti rossi. Durante la stagione invernale si potrebbe pensare ad una profumata crema all’arancia.

Torta al Vino Rosso

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Crema liquorosa al cioccolato e caffè, leggera dolcezza estiva

02 mercoledì Lug 2014

Posted by Admin in Liquori

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antiage, anticellulite, antiossidante, cacao, caffè, cioccolato, crema, cremoso, dolci, Domicilio, facile, fai da te, latte, liquore, liquore al cioccolato, maschera viso, Milano, panna, purificante, semplice

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Avevamo programmato già da un po’ di ritrovarci con pochi amici e parenti stretti per festeggiare una ricorrenza. In questi casi – tempo permettendo – mi piace fare un regalino, magari qualcosa fatto con le mie mani. Donare qualcosa che abbiamo fatto da noi, fors’anche preparato per quella specifica occasione, rende il regalo speciale a mio avviso. Questo perché – io credo – impieghiamo tempo, arguzia e capacità per realizzarlo e chi lo riceve solitamente apprezza, anche quando si tratta di cose semplici. Avendo già preparato con successo limoncello e crema al limoncello ho pensato di buttarmi nella realizzazione di una crema poco alcolica e golosissima, questo per cercare di incontrare i gusti di tutti. Avevo già assaggiato la classica crema al cioccolato, ma pur apprezzandola parecchio, ho pensato di aggiungerci un elemento di contrasto che si armonizzi bene ed esalti ulteriormente entrambi gli aromi. Da qui è arrivata l’idea di aggiungere il caffè, che con il suo gusto amaro e “rinfrescante”, si è rivelato essere l’accoppiata perfetta per il cioccolato. Mi piacerebbe provare, per le prossime volte, ad aromatizzarlo con arancia, peperoncino o cannella. Se mi permettete una piccola digressione cosmetica, aggiungo anche che il cioccolato e il caffè non sono solo buoni ma anche utilissimi per la nostra bellezza! Il cacao infatti è un potente antiossidante ed ha proprietà emollienti, rivitalizzanti, idratanti e leviganti. Dona inoltre ai capelli vitalità, lucentezza e tonicità. La caffeina (di cui è ricca anche il cioccolato) invece ha proprietà lipolitiche – cioè che scioglie i grassi – ed ha notevoli capacità di stimolare il drenaggio e la rimozione dei liquidi stagnanti, ottima quindi come anticellulite o per il contorno occhi. Se volete coccolarvi un po’ potete farvi una maschera viso purificante e rivitalizzante mescolando cacao, caffè, argilla verde, amido di mais, qualche goccia di limone, yogurt naturale, miele (possibilmente d’arancio) e – se lo avete in casa – un bell’olietto antiage come argan, germe di grano, jojoba o, se non li avete, anche del semplice olio di oliva di buona qualità. Per combattere la cellulite potete conservare i fondi di caffè ed aggiungerci del cacao e dell’olio di oliva, mentre siete ancora sotto la doccia massaggiate con movimenti circolari per favorire la circolazione e la rimozione delle cellule morte. Ma veniamo alla semplicissima ricetta del liquore cremoso…

Ingredienti per circa 1 lt. di liquore:
250 ml di latte
250 ml di panna fresca
400 gr di zucchero
40 gr di cacao amaro
100 ml di caffè
200 ml di alcool buongusto

Versare in un pentolino il latte, la panna e lo zucchero e far andare a fuoco lento. Aggiungere nel frattempo il cacao amaro setacciando con un colino e mescolando continuamente per non formare grumi. Raggiungere l’ebollizione, sempre mescolando, e tenere la bollitura per circa 3 minuti. Mettere da parte e far raffreddare completamente. Preparare nel frattempo un bel caffè forte ed attendere che si raffreddi anch’esso. A questo punto versare in una bottiglia la miscela di latte, panna e caffè, aggiungerci il caffè precedentemente approntato ed unire infine l’alcool buongusto. Far riposare per una decina di giorni per amalgamare bene i sapori. Tenere in freezer ed agitare prima di consumarlo.

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